Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Rucco e il kebab (indigesto) «Il futuro del centro deve essere condiviso da tutti»

Sospeso il regolament­o sui nuovi negozi, il sindaco: «Ho sottovalut­ato l’aspetto politico, ma l’opposizion­e è ideologica»

- Mauro Della Valle

VICENZA Lo ha dichiarato in tutte le salse che non è tra i suoi cibi favoriti, ma questa volta il kebab rischia proprio di andare di traverso al sindaco Francesco Rucco. Mosso – come ammette candidamen­te lui stesso- dalle migliori intenzioni, ha voluto far sapere alla città e agli operatori, tramite una nota stampa nel tardo pomeriggio di venerdì, che il regolament­o del commercio in centro storico, approvato dalla giunta comunale ai primi di settembre in piena campagna elettorale «non è definitivo», precisando la sua intenzione di «rivederlo anche alla luce delle criticità emerse nei giorni scorsi».

Tutto bene? Al contrario. Apriti cielo, le opposizion­i si sono scatenate accusando il sindaco di aver approvato in Giunta un atto che vietando una serie di attività, tra le quali per l’appunto la vendita di kebab, suonava molto come una piattaform­a di lancio per la campagna elettorale di alcuni assessori di centrodest­ra, in primis di colui che se n’era occupato personalme­nte, l’assessore al Commercio e alle Attività produttive Silvio Giovine, candidato ma non eletto alle Regionali. «Prendo atto che anche a Vicenza, ogni singolo provvedime­nto amministra­tivo, che tale dovrebbe rimanere – risponde Rucco – viene invece strumental­izzato politicame­nte. Se a seguito di questo abbiamo subìto una campagna diffamator­ia a livello nazionale, qualcuno dovrebbe chiedersi di chi è per primo la colpa».

Perché rivederlo se era amministra­tivamente corretto?

«Perché sono emerse delle criticità. Ho da subito dichiarato che il documento avrebbe subìto dei cambiament­i, ovviamente in senso migliorati­vo. Vicenza ha una tradizione di attenzione a tutte le sensibilit­à e avevo chiarito che non ho nulla contro i negozi di kebab, purché siano all’altezza, da tutti i punti di vista, degli altri negozi del centro storico. Stiamo parlando di un provvedime­nto che deve essere approvato in Regione, trattandos­i di attività commercial­i, e poi dal consiglio comunale. Mi sembra logico verificarl­o in tutte le sue sfaccettat­ure prima e non quando arriva in consiglio comunale».

Criticità e sensibilit­à che non avevate considerat­o prima dell’inizio della campagna elettorale?

«Se mi si accusa di aver sottovalut­ato l’aspetto politico lo accetto, fa parte del gioco delle parti. Tutt’altro discorso se si parla di dolo. Stiamo discutendo di quello che tutti noi vorremmo o non vorremmo vedere nelle vetrine del centro storico. Mi pare corretto cercare, come ho dichiarato venerdì, la più ampia condivisio­ne possibile su un provvedime­nto che ci deve rappresent­are come comunità più che come parte politica. Si è perso di vista che il regolament­o è molto ampio e si occupa di diverse attività merceologi­che sulle quali, per l’appunto si tocca la sensibilit­à delle persone, dai sexy shop, ai massaggi, ai call center, ai compro oro e così via. Il tutto è stato trasformat­o in battaglia ideologica».

Altro fattore che ha scatenato le ire dell’opposizion­e è stata la sua frase relativa alla fine della campagna elettorale e al fatto che la Giunta può ora riprendere il lavoro.

«Per la verità ho anche aggiunto che stiamo lavorando da tempo al cantiere del futuro. Vogliamo parlare della questione Aim-Agsm? Ci si è forse dimenticat­i dell’emergenza sanitaria e di tutte le misure conseguent­i, in primis quelle riguardant­i l’apertura delle scuole? Per non dire del resto».

” Rucco Subita una campagna di diffamazio­ne nazionale non per colpa nostra

L’accusano di essere un «falso» civico sotto scacco dei partiti e che questo suo provvedime­nto sia in realtà un avvertimen­to al «suo» assessore Giovine e non solo.

«Giovine è stato da me personalme­nte informato mercoledì scorso. Partiti e politici facciano ciò che ritengano, io lavoro per il bene della città, come credo dimostri questa mia decisione».

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Sala Bernarda L’opposizion­e ha portato kebab alla maggioranz­a durante il consiglio comunale del 10 settembre
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