Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Data impressa nella storia della città»

- R.F.

BASSANO Il legame tra la città e i suoi martiri è stato al centro dell’intervento di ieri del sindaco Elena Pavan . «C’è un cittadino, Rino Piccoli, che ogni giorno, in punta di piedi, lascia un fiore sui lecci di viale dei Martiri a quanti non hanno più voce se non nel nostro ricordo - inizia - È un esempio toccante di quanto sia forte ancora oggi il legame tra Bassano e i suoi martiri». E aggiunge: «In questa cerimonia ci sono persone di tutte le età, perché le voci dei testimoni diretti di quanto sia crudele e disumana la guerra possono spegnersi, ma la voce della nostra comunità deve continuare a gridare forte e chiara. E nessuno può dire “non lo sapevo”, “non ricordo”, “mi sono dimenticat­o”. Si può, si deve ricordare, come se le esperienze di chi c’era e ci ha raccontato fossero le nostre». Pavan ha poi accennato al conferimen­to della cittadinan­za onoraria alla senatrice Liliana Segre definendol­a «una donna straordina­ria le cui parole sono scolpite nelle nostre menti e coscienze: sono quelle di una bambina sopravviss­uta all’orrore di Auschwitz, divenuta una donna dalla forza eccezional­e, che non ha paura di raccontare, perché solo sulla verità di quanto è accaduto possiamo costruire un mondo libero». Quindi, l’omaggio a Pietro Piotto, l’alpino ex internato deceduto la scorsa settimana. «Oggi lo sentiamo vicino, come se sedesse in prima fila. La sua ultima intervista è un testamento spirituale, la narrazione lucida di un uomo internato a Kassel, costretto ai lavori forzati, a soffrire la fame, il freddo, la paura, eppure senza odio e rancore». Pavan poi conclude: «Tocca a noi fare in modo che il 26 settembre sia una data impressa nella storia della nostra comunità e nella nostra storia personale».

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