Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ipab, i sindacati: «Servizi esterni e precari» l’ente replica: «Descritta una realtà distorta»
Sit-in davanti alla prefettura. In contra’ San Pietro resta lo stato di agitazione
VICENZA Oltre cinquanta dipendenti in sit-in di fronte alla prefettura in virtù dello stato di agitazione indetto dai sindacati e i vertici aziendali che replicano parlando di «distorsione della realtà». È un muro contro muro quello che sta andando all’Ipab.
Nell’ente che si occupa di assistenza agli anziani, con
347 dipendenti e che circa
400 ospiti, i sindacati di settore di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto lo stato di agitazione, sfociato ieri in un sit-in durante il tavolo di confronto di fronte al prefetto Pietro Signoriello. Due le principali rivendicazioni sindacali. Uno riguarda un affidamento esterno ad una cooperativa per i servizi di pedicure in agosto, decidso da Ipab: «Di norma i servizi alla persona come pedicure, parrucchiera e logopedista vengono svolti da personale interno – dichiara Stefano Bagnara, di Cgil Vicenza – ma da febbraio tutti questi servizi sono sospesi causa Covid e non sono più ricominciati. Ora veniamo a conoscenza di questa esternalizzazione e ci preoccupa il fatto che possa anche essere prorogata rispetto al singolo mese». Poi c’è il tema del concorso per l’assunzione di 15 operatori socio-sanitari e 9 infermieri a tempo indeterminato indetto dall’ente assistenziale: «Non si guarda alla stabilizzazione dei molti precari che non possono essere richiamati in servizio perché con più di tre anni di lavoro alle spalle – aggiungono dai sindacati –. Per noi la priorità dev’essere quella, mentre ci giungono segnalazioni della volontà di Ipab di ridurre il personale».
Ma da Ipab, per l’appunto, si replica a tono, tanto che già nella lettera inviata alla prefettura in virtù dell’apertura del tavolo si parla della «descrizione da parte dei sindacati di fatti che sono diversi dalla realtà»: «Il servizio di pedicure – osserva il direttore generale, Annalisa Bergozza – è stato esternalizzato per un mese perché la dipendente in questione è stata assente 25 giorni tra ferie e permessi Covid. In questo senso abbiamo preferito coprire le sue ore con un servizio esterno piuttosto che togliere personale ai servizi di assistenza sanitaria». Poi ecco la replica sulle assunzioni via concorso e non, come vorrebbero i sindacati: «La stabilizzazione premia l’anzianità e crea disparità – precisa Bergozza – oltre che consentirci minore capacità in termini di personale. Riteniamo che l’unica soluzione possibile per superare il precariato sia il concorso, con il quale dimostriamo anche di non voler ridurre il personale».
Ieri fuori dalla prefettura erano presenti anche l’ex-assessore Claudio Cicero e il consigliere comunale Andrea Berengo (gruppo misto), secondo il quale «il Comune dovrebbe aprire un tavolo di confronto per sciogliere questa tensione all’interno di Ipab». Dopo l’incontro in prefettura, intanto, i sindacati hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione in attesa di un incontro con il presidente di Ipab Ermanno Angonese.