Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tornano liberi gli spacciatori arrestati
Fermati mentre cedono droga: «Poca l’eroina venduta». L’ira del sindaco Rucco
VICENZA Arrestati e subito liberi. Perché «l’eroina ceduta era poca». L’operazione anti-droga di carabinieri e polizia locale nella aree dello spaccio, martedì, si era conclusa con il fermo di due pusher, trovati proprio nel momento in cui vendevano l’eroina. Ma la procura non ha concesso l’arresto e i due spacciatori sono tornati in libertà con solo una denuncia. «Si vanifica l’operato delle forze dell’ordine», commenta irritato il sindaco Francesco Rucco.
Venticinque uomini tra carabinieri e polizia locale impegnati per ore, dalle 9 alle 18, anche in borghese, in un’operazione antidroga a vasto raggio nelle zone critiche della città e due stranieri, uno dei quali recidivo, pizzicati in fragrante a cedere droga e per questo finiti in arresto. Ma solo per poco visto che il pubblico ministero di turno Cristina Carunchio li ha rimessi in libertà. L’arresto dei due nigeriani che giravano in bici, stando alla procura, non doveva esserci stato in quanto non c’erano gli estremi, considerata la modica quantità di droga sequestrata (inferiore al grammo). Così i due extracomunitari portati nella caserma di via Muggia hanno ripreso di nuovo la strada, con solo la denuncia.
Ad essere fermato al park Cattaneo Lucky Onye, 21enne nigeriano con una residenza a Frosinone, arrestato anche il 16 settembre sempre per spaccio dalla polizia locale e già condannato a sei mesi. Martedì mattina è stato visto cedere 0,32 grammi di eroina ad un cliente, durante i controlli tra Santa Bertilla e Mercato Nuovo, in particolare tra la via Bixiom viale Legione Antonini e corso San Felice. In viale Roma è stato invece bloccato il connazionale Augustine Johnson, dopo che aveva ceduto 0,25 grammi di eroina a un cliente. In bocca nascondeva 0,21 grammi di eroina. In entrambi i casi è scattata la multa di 400 euro per lo spacciatore e i clienti, come da regolamento comunale. Solo una settimana fa gli stessi carabinieri, coordinandosi con lo stesso pm Carunchio, avevano arrestato due nigeriani, trovati a vendere eroina (0,27 e 0,38 grammi) in via Gorizia e ponte Furo. Quantità di stupefacente modiche che però, giusto una settimana prima, erano valse l’arresto e il processo per direttissimo ai due stranieri. Non due giorni fa però. A commentare il sindaco di Vicenza Francesco Rucco: «Ringrazio i carabinieri e la polizia locale per questa brillante operazione che però è stata subito frustrata dalle leggi dello Stato che ancora una volta non ci consentono di avere la certezza della pena per chi compie un reato». Il primo cittadino si era già fatto sentire con Roma. «Durante il periodo di lockdown avevo scritto personalmente una lettera al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese chiedendo urgentemente di rafforzare gli organici delle forze dell’ordine a Vicenza, di modificare gli strumenti legislativi e di dare più poteri di intervento ai sindaci. Purtroppo, da allora - fa sapere Rucco - non ho mai ricevuto alcuna risposta e questo è, francamente, inaccettabile. Ormai i cittadini stanno perdendo ogni speranza verso chi dovrebbe legiferare a loro favore».
E che l’area di Campo Marzo sia una piazza di spaccio lo conferma anche il fatto che lunedì pomeriggio la polizia locale ha denunciato un pusher e segnalato in prefettura il cliente, un 57enne. Per entrambi è scattata la sanzione di 400 euro per violazione dell’ordinanza del sindaco che vieta la detenzione, a qualsiasi titolo, di sostanze stupefacenti. Un’operazione eseguita dalla sezione dei Nos grazie al sistema di videosorveglianza e in collaborazione con le pattuglie antidegrado nell’area di Campo Marzo. Sotto sequestro oltre due grammi tra marijuana e cocaina e 97 euro. Lo spacciatore, 34 anni, è stato notato in via Gorizia mentre sputava qualcosa sul palmo della mano e lo passava al 57enne che lo infilava in tasca. Poco dopo sono stati fermati.
” Rucco Operazione frustrata dalle leggi che non ci consentono di avere la certezza della pena
I cittadini stanno perdendo ogni speranza verso chi dovrebbe legiferare a loro favori