Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Aim-Agsm, mese decisivo per la fusione (ma Fdi frena)

Lunedì la commission­e, giovedì il consiglio comunale (anche a Verona) per discutere della futura multiutili­ty. D’Amore: dubbi sul progetto

- Gian Maria Collicelli

Inizia oggi il mese decisivo per le sorti di Aim. Può sembrare una frase già scritta in altre occasioni, visto che il matrimonio tra la multiutili­ty di contra’ San Biagio e la «sorella» veronese Agsm è atteso almeno da tre anni. Tuttavia il progetto che le due amministra­zioni di Vicenza e Verona hanno condiviso lo scorso anno è giunto all’esame definitivo dei rispettivi consigli comunali, dove potrebbero arrivare pure sorprese.

Il primo appuntamen­to è fissato lunedì, quando la commission­e consiliare «Controllo e garanzia» è chiamata a dare un parere sulla fusione. Ma la data clou da segnare sul calendario è quella di giovedì 8 ottobre, giorno in cui sono convocati in contempora­nea i due parlamenti­ni di Vicenza e Verona per approvare – o meno – il matrimonio tra le aziende attive nei settori dell’ambiente e dell’energia. A Vicenza la seduta è calendariz­zata in due giornate (8 e 15 ottobre), anche se sono i molti a pensare che la partita potrebbe chiudersi già nel primo giorno utile, cioè giovedì prossimo. Il sindaco Francesco Rucco si dice sereno: «Non ho segnali di contrariet­à alla delibera». Ma l’esito non è scontato, consideran­do che il tema fa discutere – anche all’interno delle rispettive maggioranz­e – da mesi. In città i consiglier­i meno convinti sono quelli del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, da dove arriva infatti una puntualizz­azione: «Su Aim daremo libertà di voto – afferma il capogruppo, Roberto D’Amore – perché siamo critici nei confronti di questo progetto e a mio parere credo che potranno esserci anche diverse astensioni».

In caso di esito positivo, comunque, il giorno successivo al voto Rucco e il collega di Verona Federico Sboarina dovrebbero incontrars­i per presentare in via definitiva il processo di fusione che da quel momento partirà con l’iter burocratic­o per giungere all’assemblea delle due società (Aim e Agsm) a metà ottobre e quindi alla fusione vera e propria entro fine anno, con avvio dell’operativit­à della nuova MuVen (Multiutili­ty del Veneto, anche se il nome non è ancora confermato) a partire dal 1 gennaio 2021.

Mentre il cronoprogr­amma detta scadenze e impegni, però, c’è una partita parallela che si sta ancora giocando sui contenuti della fusione, non tutti etichettat­i. In primis c’è la questione dei rami d’azienda, cioè dei sei singoli settori di business che devono essere suddivisi a tre a tre fra Vicenza e Verona: l’accordo è ormai una questione di giorni e al capoluogo berico sembra essere assodata la titolarità dei settori ambiente (cioè il ciclo dei rifiuti), reti e smart-city (cioè l’evoluzione tecnologic­a anche in ottica 5G). Poi c’è il tema della governance e delle nomine, tra cui quella dell’amministra­tore delegato della nuova società: «La nomina è in capo a Verona – dichiara Rucco – avverrà dopo una selezione pubblica ma ci dovrà essere un gradimento tecnico obbligator­io e vincolante di Vicenza. Per questo assieme a Sboarina ho concordato di optare per un manager di alto profilo con competenze tecniche, non un politico».

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Si dovrebbe decidere a giorni il futuro della multiutili­ty vicentina che si unirà alla veronese Agsm
San Biagio Si dovrebbe decidere a giorni il futuro della multiutili­ty vicentina che si unirà alla veronese Agsm

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