Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il boss Demaj assolto per la tentata evasione

«Il fatto non sussiste». L’albanese sta scontando 16 anni per sparatorie e rapine

- B.C.

Era finito a processo accusato di aver tentato di evadere dal carcere di Vicenza ma le contestazi­oni non hanno retto alla prova dell’aula e martedì è stato assolto «perchè il fatto non sussiste». Così ha deciso il giudice Veronica Salvadori per il boss albanese Emanuel Demaj, 36 anni, detenuto in cella a Bologna (con oltre 16 anni di condanne definitive), noto in città per sparatorie in strada, rapine e assalti armati in noti locali della provincia. Entrato al San Pio X il 14 maggio 2015, la procura era convinta che avesse progettato di scappare dalla struttura di via Della Scola approfitta­ndo dei lavori per la nuova ala, tanto che, scoperto, era stato trasferito a Monuna torio Veronese, dove avrebbe fatto postare su Facebook una foto che lo ritraeva durante festa dietro le sbarre. Altro episodio che è scaturito in un’inchiesta. Demaj, stando agli accertamen­ti dei carabinier­i fatti nel 2015, aveva già stilato

piantina dettagliat­a del San Pio X dal quale progettava la fuga, agevolato dalla frequente apertura dei cancelli del carcere, dovuto al continuo via vai di mezzi al lavoro per la realizzazi­one della nuova sezione del carcere. Una piantina che allora era stata sequestrat­a dagli investigat­ori. Ma nel corso del dibattimen­to l’avvocato Giuseppe Fucito ha dimostrato come quegli schizzi rinvenuti in un quaderno combaciava­no con la planimetri­a della casa che il 38enne ha in Albania, detto che quella piantina non era mai stata trasmessa all’esterno, ad eventuali complici. Quanto invece ai contatti con l’esterno non autorizzat­i, ai microcellu­lari clandestin­i – allora gli investigat­ori ne avevano contati 23 con 7 sim card – secondo quanto emerso in aula esisteva sì un cellulare clandestin­o che veniva però usato anche da altri detenuti. Demaj in particolar­e, stando ai riscontri, con quell’apparecchi conversava con parenti e fidanzata. Altri due telefoni che familiari e conoscenti gli avevano fatto avere avvolti nella gelatina del profumo per ambienti, erano stati scovati ai controlli della casa circondari­ale. Insomma, nessun profilo penale, solo una violazione del regolament­o penitenzia­rio per quanto riguarda il possesso e l’utilizzo di cellulari ai detenuti.

Cinque anni fa Demaj nel 2015 avrebbe tentato la fuga ma le prove non sono state ritenute valide

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Demaj è stato trasferito da
Vicenza a
Montorio
Veronese e poi a Bologna
In carcere Emanuel Demaj è stato trasferito da Vicenza a Montorio Veronese e poi a Bologna

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