Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Scuola, scattano i test rapidi
Zaia firma l’ordinanza. Risultato in 10 minuti. «Così eviteremo di svuotare le aule»
VENEZIA Test rapidi direttamente a scuola a compagni di classe, insegnanti e operatori venuti a contatto con un alunno contagiato dal Covid-19. Lo dispone una nuova ordinanza firmata ieri dal governatore Luca Zaia, in vigore dalla mezzanotte e fino a nuovo provvedimento. «Cosi i genitori eviteranno di sobbarcarsi il trasporto dei figli in ambulatorio, dato che i punti di accesso rapido delle Usl registrano code di due o tre chilometri» ha spiegato il governatore. L’ordinanza «al momento non prevede la reintroduzione dell’obbligo della mascherina anche all’aperto, non escluso in una fase successiva.
VENEZIA Da oggi i medici delle Unità speciali per la continuità assistenziale (Usca), attivate per fronteggiare l’emergenza coronavirus, potranno entrare a scuola e sottoporre a test rapido compagni di classe, insegnanti e operatori venuti a contatto con un alunno contagiato dal Covid-19.
L’ordinanza
Lo dispone una nuova ordinanza firmata ieri dal governatore Luca Zaia, in vigore dalla mezzanotte e fino a nuovo provvedimento. «La situazione si evolve e noi dobbiamo aggiornare i nostri protocolli operativi — spiega Zaia —. Le nuove linee guida, uniche in Italia, prevedono che i genitori degli alunni compilino un modulo per autorizzare l’ingresso in aula delle Usca. Così, in caso di necessità, eviteranno di sobbarcarsi il trasporto dei figli in ambulatorio, dato che i punti di accesso rapido delle Usl registrano code di due o tre chilometri. Mutuiamo un po’ i vecchi piani di prevenzione e le campagne vaccinali di una volta ma introducendo un’altra misura, importante per la continuità didattica: se i compagni di classe dello studente contagiato risultano negativi al tampone, possono continuare a seguire le lezioni in preri senza, senza andare in isolamento fiduciario per 14 giorni. Vale anche per insegnanti e operatori scolastici considerati contatti stretti».
L’ultimo screening ha evidenziato, in 171 scuole, 187 allievi positivi al Covid-19, lo 0,03% sul totale di 707.814. Altri 1.965 sono in quarantena, come 211 tra professori e altre figure. «Tutti i soggetti positivi presentano sintomi lievi o sono asintomatici», recita il report regionale. Le altre due novità contenute nell’ordinanza riguardano l’introduzione a scuola di un test rapido antigenico autorizzato dal ministero della Salute e molto meno invasivo del tampone classico e l’abolizione dell’autocertificazione per il rientro in classe in caso di contagio. È stata sostituita dal certificato del medico di famiglia o del pediatra di libera scelta oppure dal referto negativo del tampone finale.
Le procedure
All’asilo e in prima elementare, cioè per la fascia 0-6 anni, funziona così: se c’è un bimbo positivo al Covid-19, vengono testati tutti i compagni di classe, che insieme a lui dovranno comunque osservare la quarantena. E lo stesso vale per insegnanti o altri operatori scolastici a stretto contatto con il minore contagiato. Dalla seconda elementare alle superiori invece la situazione sarà valutata dal referente Covid presente in ogni scuola e in ogni Usl. Si parte comunque con il tampone in aula a compagni, docenti e operatoritenuti contatti stretti. Se non si trovano altri casi, il resto degli alunni continua a seguire le lezioni in classe, ma osservando misure di prevenzione che saranno potenziate a scuola, in famiglia e nella vita sociale. Dovranno indossare la mascherina anche seduti al posto e non solo se si spostano, non potranno partecipare ad attività come la ginnastica, la mensa, i laboratori insieme ad altre classi e faranno la ricreazione in momenti diversi rispetto al resto dell’istituto. A casa, per i 14 giorni successivi alla diagnosi di positività del loro compagno, dovranno segnalare all’Usl o al proprio medico la comparsa di sintomi sospetti e ogni giorno si misureranno la temperatura, a scuola o in famiglia, che sarà registrata dal docente di riferimento. Eviteranno di frequentare palestre, piscine, feste o altri luoghi di assembramento. Dopo 5-7 giorni, al massimo entro 10, si sottoporranno a un secondo tampone.
«Se però nella stessa classe troviamo anche solo un altro positivo, scatta la quarantena per tutti — avverte Francesca Russo, a capo della Direzione regionale Prevenzione —. Per quanto riguarda la riammissione post malattia, se non si tratta di Covid-19 basta la giustificazione, altrimenti sono necessari l’attestazione del proprio dottore o il referto del test negativo».
Test rapido
Le Usca inizieranno con i tamponi rapidi (quelli solo nel naso), per poi passare a un nuovo tipo mini-invasivo al momento già in dotazione all’Usl Polesana, messo a gara per milioni di pezzi da Azienda Zero e ieri testato da Zaia (esito negativo). Si tratta di un tamponcino da roteare brevemente nelle narici, non da inserire per 12 centimetri nella cavità nasale, come il tampone molecolare. Il campione prelevato viene inserito in una provetta e il contenuto analizzato da un apparecchio che ne dà l’esito in dieci minuti. Il kit, al debutto in Italia, si userà anche al Pronto Soccorso e sui pazienti in terapia anticoagulante, in più si pensa all’auto-somministrazione.
Mascherina e partite
L’ordinanza «al momento non prevede la reintroduzione dell’obbligo della mascherina all’aperto, non escluso in una fase successiva», e conferma per le gare sportive un massimo di mille spettatori all’aperto e di 700 al chiuso. Quanto però all’autorizzazione di una partita a rischio, Zaia adotterà un provvedimento ad hoc, senza generalizzare.