Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Giunta, rimpasto vicino: tensioni sul caso Giovine Berlato: «Lui non è di FdI»
Maggioranza turbolenta. Entro fine mese la decisione
VICENZA Più il voto delle elezioni regionali di settembre si allontana, più i nodi politici legati agli equilibri interni alla maggioranza si fanno cogenti. Il tutto in due settimane, le prossime, che saranno bollenti sul fronte della politica, con nuovi ingressi in Giunta e a possibili rimescolamenti (anche) delle deleghe.
Il «caso» principale riguarda la posizione di Silvio Giovine, assessore alle Attività produttive in carica dopo aver tentato l’elezione in consiglio regionale da indipendente nella lista di Fratelli d’Italia, sfumata nonostante
5.487 preferenze conquistate in tutta la provincia (1.004 in città). Su di lui si concentrano le attenzioni in modo particolare di FdI e dell’eurodeputato di partito Sergio Berlato, che già all’indomani dell’esito del voto chiese una «maggiore rappresentatività del partito in Giunta», come diretta conseguenza della crescita dei consensi di FdI, passata dal 1,66 per cento delle amministrative del 2018 al
10,43 per cento delle ultime regionali.
FdI può contare su un assessore in Giunta (Mattia Ierardi) ma non su Giovine, che Berlato non rivendica come appartenente al partito: «Non è di Fratelli d’Italia – afferma Berlato – e anche se si facesse la tessera non sarebbe lui il secondo assessore che vogliamo in Giunta. I nomi li farà il partito e lui non sarà tra quelli». Sul discorso tesseramento, Giovine non ha ancora sciolto la riserva («Sarà oggetto di una valutazione con il sindaco e con i vertici nazionali del partito» afferma l’assessore), ma nel frattempo si fa strada l’ipotesi che possa essere invece proprio lui la seconda pedina del partito della leader nazionale Giorgia Meloni nell’amministrazione guidata dal sindaco, Francesco Rucco, su indicazione proprio dei vertici nazionali e regionali.
In primis dalla consigliera regionale – e da molti considerata tra i papabili futuri assessori regionali – Elena Donazzan (FdI), che corse alle elezioni proprio in ticket con Giovine e in competizione interna con il candidato Vincenzo Forte, sostenuto invece da Berlato.
A questo si aggiunge che pure nella stessa lista civica del primo cittadino «Idea Vicenza-Rucco sindaco» ci sarebbe chi vuole mantenere l’assessore nella squadra amministrativa, nonostante alle Comunali di due anni fa venne eletto proprio con i voti conquistati nella lista civica. Oltre al fatto che da settimane è lo stesso primo cittadino a sottolineare che «Giovine ha scelto un percorso che lo identifica con Fratelli d’Italia» (in riferimento alla candidatura alle regionali). In tutto questo scenario di equilibri e richieste, però, c’è un punto fermo: un rimpasto di Giunta ci sarà e riguarderà di sicuro l’assessore al Patrimonio Silvia Maino (Lega), eletta in consiglio regionale nella lista «Zaia presidente» e che per insediarsi a Palazzo Ferro Fini dovrà lasciare Palazzo Trissino. Al suo posto sarà nominata assessore la capogruppo Lega in Consiglio Roberta Albiero, che con l’occasione acquisirà con tutta probabilità anche la delega al Bilancio. La nomina di Maino è attesa all’incirca tra due settimane e il rimpasto di Giunta sarà successivo, dunque entro la fine del mese. Prima, nel frattempo, arriverà in Consiglio il voto sulla fusione tra Aim e la multiutility veronese Agsm, che rischia di condensare tensioni e lotte politiche.
” Giovine
Farmi la tessera FdI? Sarà oggetto di una valutazione che farò con il sindaco Rucco
” Berlato
Se anche si tesserasse domani, non è lui l’assessore che noi vogliamo a Vicenza