Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
E sul Brennero ultimatum del governo
De Micheli: opere bloccate, Bruxelles non media
Il rinnovo della concessione di AutoBrennero, che ormai balla da sei anni (è scaduta nel 2014), sembra essere vicino al punto di caduta finale. Almeno per il ministero dei trasporti che chiede un’accelerazione nella liquidazione dei soci privati per costituire la società in house, totalmente pubblica, a cui l’Europa concederebbe una nuova concessione per 30 anni. «È impossibile chiedere all’Unione europea un’ulteriore proroga (come richiesto da alcuni soci pubblici, ndr) — ha sillabato ieri a Verona la ministra Paola De Micheli —, l’ennesima dopo 6 anni, abbiamo già avuto un’interlocuzione con Bruxelles, inutilmente. La nostra è una proposta molto concreta, riguarda sia l’assetto societario che il programma delle opere. Se i soci la accettano, bene, altrimenti non resta che andare a gara. Non possiamo continuare a tenere gli investimenti sull’autostrada fermi per anni».
La liquidazione dei privati è il nodo da sciogliere perché esiste un differenziale enorme tra quello che chiedono i detentori del 14% delle quote della società — ossia 160 milioni — e quello che la Corte dei Conti ha fissato come soglia massima (70 milioni) oltre al quale si configurerebbe un danno erariale. Da qui la richiesta, soprattutto sostenuta dai soci del sud (Verona in testa) e dalla Provincia autonoma di Trento, di esplorare con l’Ue la possibilità di una proroga decennale con l’attuale regime societario, basata anche sulla convinzione che le direttive europee non precludano affatto la partecipazione dei privati. Ciò consentirebbe di partire subito con il piano di investimenti (4,1 miliardi) tra cui la terza corsia tra Verona e Modena.
Non tutti condividono però questa impostazione. Bolzano, per esempio, si è avvicinata alle proposte della ministra per chiudere rapidamente la partita. Ciò si tradurrebbe in una norma ad hoc che darebbe la facoltà ad A22 di liquidare i soci privati. Il rischio, temono i sostenitori della proroga, è che una simile strategia finisca solo per spostare il contenzioso con i privati più avanti. Con tutto il carico di incertezze che questo passaggio porterebbe con sé. Ci sarà tempo fino al 29 dicembre.
” De Micheli L’Unione Europea dice no a qualunque ipotesi di proroga della concessione