Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Studente positivo primi test in aula «Tutti negativi e subito liberi»

Al Cerletti, ex istituto di Zaia, una positività improvvisa porta il primo test rapido in classe

- Silvia Madiotto

L’istituto enologico Cerletti di Conegliano, la scuola frequentat­a in gioventù dal presidente della Regione Luca Zaia, fa da apripista per tutta Italia. Dopo la notizia che uno studente era positivo, i medici della task force dell’Usl 2 di Treviso, in mattinata, sono arrivati e hanno eseguito i test rapidi. L’esito è arrivato dopo pochi minuti: 24 quindicenn­i negativi, negativi i loro professori. Nessuna quarantena, le lezioni possono continuare.

TREVISO Si comincia subito: primo giorno, primi test Covid a scuola. I medici della task force dell’Usl 2 di Treviso ieri, in tarda mattinata, sono arrivati all’ingresso dell’istituto. Protezione come da protocollo, tuta, mascherina, guanti e tamponi nelle borse. I ragazzi li stavano già aspettando in un’aula protetta e isolata perché un loro compagno è risultato positivo al Covid e potrebbe averli contagiati. Di conseguenz­a tutti loro rischiavan­o la quarantena.

In altri istituti è successo, nelle scorse settimane, intere classi sono state rispedite a casa perché questo prevedono le linee guida nazionali, ma in Veneto da ieri l’iter è cambiato, per accelerare i tempi e ridurre i disagi. Ed è stato tutto velocissim­o, l’esito è arrivato dopo pochi minuti: 24 quindicenn­i negativi, negativi i loro professori. Nessuna quarantena, le lezioni possono continuare.

Il caso ha voluto che i primi tamponi in classe siano stati fatti fra i colli del Prosecco, all’istituto enologico Cerletti di Conegliano, la scuola frequentat­a in gioventù dal presidente della Regione Luca Zaia. Vedi, a volte, le coincidenz­e. E questa prima esperienza ha dimostrato che portare direttamen­te fra studenti e insegnanti i test rapidi serve a non mettere a rischio una settimana di preparazio­ne, mantenendo la didattica frontale e allontanan­do lo spettro della didattica a distanza che riconduce la mente ai duri mesi del lockdown.

Il piano di screening è scattato poco dopo la campanella, quando la madre di uno studente di seconda ha contattato la preside: il figlio, che venerdì presentava sintomi riconducib­ili al Covid-19, era risultato positivo al tampone (il primo della scuola). La dirigente Maria Grazia Morgan ha subito chiamato il dipartimen­to di prevenzion­e: «Abbiamo fatto in modo che i ragazzi in classe indossasse­ro la mascherina anche da seduti, che mantenesse­ro la distanza prevista, che saltassero le due ore di scienze motorie.

Nel frattempo abbiamo organizzat­o tutto per l’arrivo della task force, producendo l’elenco degli alunni e dei docenti che nelle 48 ore prima di venerdì avevano avuto contatti con lo studente positivo». Ma bisognava avvisare i genitori dato che non era ancora stata predispost­a la liberatori­a con cui consentire i tamponi in classe: «Abbiamo chiamato le famiglie, una per una, per avere il via libero telefonico che abbiamo trascritto in fonogramma – evidenzia Morgan -.

C’è stata subito grande collaboraz­ione». L’aula-ambulatori­o è stata attrezzata in uno spazio attiguo all’istituto e alle 12.30 è partito lo screening. Quando gli esiti hanno suonato il «liberi tutti» i ragazzi sono usciti da scuola con grandi sorrisi e pollici alzati. «Li ho visti sollevati, si sono dimostrati seri e responsabi­li» racconta Morgan.

Il Cerletti è una scuola unica nel suo genere, il primo istituto enologico d’Italia, e ha millecinqu­ecento studenti, sessanta dei quali vivono in convitto. Uno di loro frequenta la seconda che ieri ha fatto i test. «Per noi era importante conoscere immediatam­ente l’esito anche per questo motivo – chiude la dirigente - Non sarà facile per l’Usl 2 rispondere a tutti, in questo periodo in cui i casi sono tanti e o gni sospetto va verificato, ma per quanto ho potuto vedere è un buon metodo. Riduce notevolmen­te i tempi di assenza da scuola, è veloce, l’esito è arrivato in dieci minuti». In classe c’erano 16 ragazzi su 24: loro hanno fatto il tampone a scuola, gli altri sono stati raggiunti singolarme­nte dalla task force per il tampone.«Abbiamo evitato la quarantena ai ragazzi, era questo l’obiettivo – commenta il dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi, che da due settimane spinge per questa soluzione rapida in classe -. Per mesi abbiamo studiato e osservato questo virus, l’andamento epidemico e i casi. Non siamo veggenti, è pratica quotidiana».

” La preside Abbiamo chiamato le famiglie, una per una, per avere il via libera telefonico

” L’Usl Abbiamo evitato la quarantena ai ragazzi, era questo il nostro obiettivo

 ??  ?? Task force
I medici dell’Usl 2 di Treviso hanno fatto i tamponi a tutti i ragazzi di una classe della scuola Cerletti in pochi minuti
Task force I medici dell’Usl 2 di Treviso hanno fatto i tamponi a tutti i ragazzi di una classe della scuola Cerletti in pochi minuti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy