Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Anziano rapinato, sette anni di cella

Paura a Parco Città, condannato uno dei malviventi. Il complice è ancora a processo

- Benedetta Centin

VICENZA Con un complice ha legato e rapinato un anziano nella sua casa di Parco città, conosciuto qualche giorno prima per avergli proposto un contratto porta a porta. È entrato da una finestra, ha fatto entrare l’altro malvivente e poi insieme hanno immobilizz­ata il pensionato per rubare soldi e bancomat. Erano i primi giorni di ottobre del 2019. Giovedì il rapinatore è stato condannato a quasi sette anni di carcere. Per il complice ne sono stati chiesti dieci.

VICENZA La notte tra il primo e il 2 ottobre 2019 erano entrati a casa di un anziano che avevano già visitato per proporgli contratti di fornitura energetica, lo avevano scaraventa­to a terra e immobilizz­ato, imbavaglia­ndolo e legandolo ad una sedia col nastro adesivo. Quindi si erano appropriat­i dei 300 euro che il 79enne residente a Parco Città teneva nel portafogli, del bancomat con cui poi hanno prelevato duemila euro allo sportello, e delle chiavette che generano i codici di accesso al sistema home banking a cui tentarono di accedere. Giovedì per uno dei due italiani di origine magrebina arrestati nel novembre dell’anno scorso su ordinanza di custodia cautelare è scattata la condanna. Il giudice dell’udienza preliminar­e Roberto Venditti ha inflitto a Madane Abdeliliah, 24enne di Abbasanta (Oristano) sei anni e otto mesi di reclusione e duemila euro di multa, pur con lo sconto di un terzo della pena come previsto dal rito scelto, l’abbreviato. Il giovane dovrà inoltre pagare le spese processual­i e di custodia in carcere.

Abdeliliah rispondeva di rapina aggravata in concorso, sequestro di persona ed indebito utilizzo del bancomat, anche tentato in altre occasioni. Stessi reati contestati all’amico Wael Boubaker, 20enne di Mazzara del Vallo (Trapani), a processo davanti al collegio di giudici, assistito dall’avvocato Anna Sambugaro. Ieri in aula in pubblico ministero Barbara De Munari ha sollecitat­o per lui una pena a dieci anni di reclusione. La sentenza i primi di novembre.

I due giovani erano al Nord per lavorare per una società di Padova proponendo contratti porta a porta di energia elettrica e a quanto pare avrebbero usato quella scusa per entrare in casa di anziani ed individuar­e le potenziali vittime da derubare. Come è stato per il 79enne che però non si è costituito parte civile per chiedere i danni.

Stando a quanto ricostruit­o dai poliziotti della squadra mobile era stato il 24enne ad intrufolar­si, da una finestra lasciata aperta, nell’appartamen­to dell’anziano mentre dormiva, facendo poi entrare il complice. Volto in parte travisato, i due avevano legato alla sedia della cucina il pensionato dicendogli «Stai calmo e non ti succederà nulla», senza poi fargli del male. Lo avevano buttato a terra per prendergli i soldi dal portafogli e pure il bancomat. E dal suo pc, dall’home banking, avevano aumentato il massimale dei prelievi. Ottenendo subito dopo oltre duemila euro allo sportello di una banca di viale Trieste e tentando ma non riuscendoc­i poi a Milano (in entrambi i casi immortalat­i dalle telecamere).

Persone dal «cinismo umano e determinaz­ione delittuosa» aveva scritto il giudice che aveva firmato i loro arresti un anno fa. Quanto all’anziano, dopo una decina di minuti, anche se sotto choc, era riuscito a trascinars­i sull’uscio di casa e a chiedere aiuto ai vicini. Un’esperienza terribile per lui.

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