Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lo smart working negli uffici comunali «Un modello oltre l’emergenza»
VICENZA Trasformare lo smart working da «scelta emergenziale» a «modello di lavoro stabile e pianificato». È con questo scopo che Esac spa, l’agenzia formativa di Confcommercio Vicenza, ha radunato i sindaci di sei Comuni della Val Chiampo e avviato il progetto «Ir-rompere nella Pubblica amministrazione», realizzato nell’ambito del bando Fse (Fondo sociale europeo) della Regione. L’iniziativa ruota attorno al cosiddetto lavoro agile, ovvero la possibilità per un lavoratore di non doversi recare fisicamente in azienda o in ufficio ma di poter svolgere le stesse mansioni da casa, o comunque da un luogo diverso dal posto di lavoro. In questo caso la sede lavorativa è un ufficio comunale, visto che l’iniziativa è rivolta a 40 dipendenti dei municipi di Chiampo, Nogarole, Montorso, Crespadoro, Altissimo e San Pietro Mussolino. A loro è rivolto infatti uno specifico percorso formativo condotto da Esac e che ha la finalità di dotare il personale degli strumenti adatti per «attuare in modo continuativo lo smart working». Il primo incontro è avvenuto mercoledì, con i sindaci e le tre società di formazione coinvolte. «La strada della digitalizzazione nella pubblica amministrazione – dichiara l’amministratore delegato di Esac e direttore di Ascom Vicenza, Ernesto Boschiero – porterà indubbi vantaggi ai cittadini, soprattutto in termini di sburocratizzazione delle procedure e di riduzione dei tempi per i vari adempimenti, perseguendo un rapporto sempre più agile tra il cittadino e l’ente. In questo contesto, occorre ideare nuovi sistemi e modelli di lavoro con sempre più ad alto valore aggiunto e l’emergenza sanitaria in atto rappresenta un’occasione per implementare il lavoro agile, visto che molti lavori individuali possono essere svolti in modo efficiente anche da casa». (g.m.c.)