Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Domani l’addio a Roberto E prevale l’ipotesi incidente
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La cerimonia funebre di Roberto, il sedicenne che ha perso la vita martedì sera in via Adenauer a Vicenza, è stata fissata. L’ultimo saluto si terrà domattina alle 10.45 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio ai Ferrovieri, poi il ragazzo riposerà nel Cimitero Maggiore del capoluogo. Ad annunciarlo i genitori Ximena, Andrea e Gianmaria; la sorella Marianna e poi Lisa, Roberta, Anna e i parenti.
Intanto le indagini sulla sua morte vanno avanti e si fa sempre più spazio l’idea che il ragazzo non si sia tolto la vita, ma che sia piuttosto la vittima di un tragico incidente che non gli ha lasciato scampo. Gli inquirenti sono sempre più convinti di questa pista, soprattutto dopo gli ulteriori sopralluoghi realizzati sabato mattina dai carabinieri del nucleo investigativo, con il supporto di una squadra dei vigili del fuoco, sulla via in cui è stato rinvenuto il corpo senza vita del giovanissimo. Sarebbero diversi, infatti, gli elementi che portano a pensare che non sia stato un gesto volontario, mentre è piuttosto verosimile che ad ucciderlo sia stata una caduta accidentale. Ma il lavoro degli inquirenti non si ferma e continuano anche le verifiche sui dispositivi del ragazzo sequestrati dai militari, ossia il computer e il cellulare. Al momento non si esclude ancora alcuna pista, solo all’esito delle indagini si potrà conoscere la verità.
Intanto continua a percepirsi una sensazione di incredulità per l’accaduto. Martedì sera il ragazzo era arrivato con la sua famiglia a casa della nonna per festeggiare il compleanno di quest’ultima. Poi, poco dopo le 20, il ragazzo sarebbe andato in bagno. Non vedendolo tornare il padre è andato a cercarlo. È stato proprio lui a fare la macabra scoperta, trovando il corpo del figlio a terra sulla strada di fronte al condominio. A nulla è valso l’intervento del personale medico del Suem, per il ragazzo non c’è stato niente da fare. Un evento che ha lasciato in stato di choc la famiglia, gli amici, i compagni di scuola e l’intera comunità. Il sedicenne frequentava il secondo anno del liceo scientifico «Quadri» di Vicenza, aveva dei buoni risultati a scuola, un contesto familiare sereno. E nulla faceva pensare ad un così tragico epilogo.