Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Non voglio sposaremio cugino» Quattordicenne picchiata dal padre
Padova, pakistana fugge e viene salvata da un tabaccaio. Ora è ricoverata. Denunciato l’uomo Addio ad Andrea Moretto, volto di Telenuovo
Il volto tumefatto, il sangue dalle labbra, il tremore nelle mani. Si è presentata così una ragazzina di 14 anni pakistana in un negozio di tabacchi mercoledì. «Mio padre vuole che mi sposi con un cugino che sta in Pakistan, ma io non voglio, mi ha picchiata, aiutatemi » . Una scena da strappare il cuore quella apparsa agli occhi di una coppia della provincia di Padova (non scriveremo il comune per non violare la privacy della vittima) che gestisce una rivendita di sigarette. Verso le 12.30, verso l’ora di chiusura, la quattordicenne è arrivata correndo, con un abito in cotone leggero, un paio di calzini e le ciabatte ai piedi. «Ci ha detto che era scappata di casa perché il padre la stava picchiando - afferma il marito della tabaccaia, che è anche consigliere comunalemi si è stretto il cuore nel vedere questa ragazza così piccola, fragile e spaventata, abbiamo chiamato i carabinieri». La giovane è stata portata in ospedale, dov’è stata curata e dove si è confidata anche con i medici. Ora si trova in un’area protetta, assistita da psicologi e mediatori, anche se parla e capisce perfettamente l’italiano visto che frequenta la prima superiore in centro a Padova. Il padre, 47 anni, è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, per lui la procura non ha chiesto alcuna misura cautelare, almeno per il momento. La ragazzina andrà risentita nelle prossime ore per dare un quadro più chiaro dei fatti.
Resta, per ora, quello che avrebbe riferito ai medici e ai commercianti che l’hanno soccorsa. A loro ha raccontato che il padre avrebbe scoperto
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che lei si scambiava messaggi con un ragazzino di cui si era innamorata, l’uomo, su tutte le furie, le ha strappato il cellulare dalle mani ed ha iniziato a picchiarla davanti alla madre e ai due fratellini più piccoli. E’ per questo che lei ha deciso di fuggire a piedi e farsi aiutare dei proprietari della tabaccheria.
La famiglia, giunta dal Pakistan in Italia sette anni fa, è seguita da qualche anno dai servizi sociali del comune dove risiede. Sono indigenti: il padre non lavora, la madre non parla una parola di italiano. La giovane adolescente invece si è ambientata bene, nella frazione in cui abita tutti la conoscono: parla perfettamente italiano, sa orientarsi con i bus che prende ogni giorno per andare a scuola, e per fortuna ha avuto la capacità di chiedere aiuto alle persone giuste, che le hanno creduto e che hanno fatto intervenire subito le forze dell’ordine. La famiglia abita in un dignitoso condominio con quattro appartamenti, quello della famiglia pakistana si presentava ieri con le serrande abbassate, ermeticamente chiuse. Nel giardino sotto casa le altalene, scivoli e biciclette con le rotelle, il giardino appare curato nei minimi dettagli.
Chi conosce la famiglia la descrive come schiva e riservata. Il padre parte spesso per viaggi in Inghilterra dove ha alcuni parenti, pare che i questi giorni fosse tornato proprio da Londra. In casa restano la ragazzina con i fratelli piccoli e la madre che nella comunità non è mai riuscita a inserirsi, non sapendo parlare italiano. Ora la giovane vittima è tenuta lontana dal nucleo famigliare, proprio per evitare che il padre possa in qualche modo raggiungerla. La sua storia somiglia molto a quella della povera Saman Abbas, pakistana di 18 anni scomparsa a Reggio Emilia il 30 aprile 2021 dopo essersi opposta in famiglia a un matrimonio combinato. I suoi genitori sono stati condannati all’ergastolo per aver ordinato l’omicido della figlia, commesso dallo zio.
La vicenda della giovane pakistana padovana scampata al padre violento e al matrimonio combinato ha scosso tutta la comunità: «Ringrazio il consigliere che ha prestato soccorso alla ragazza - scrive il sindaco del paese - e i carabinieri, siamo a disposizione per aiutare la quattordicenne, dobbiamo essere comunità e proteggerla». ● Mercoledì una ragazza di 14 anni residente in provincia di Padova, è fuggita di casa per rifugiarsi in un negozio. E’ apparsa con ferite al volto alle e alle mani
● Ai commercianti che l’hanno accolta ha detto di essere fuggita perché il padre la stava picchiando: voleva imporle un patrimonio combinato
● La giovane è in ospedale, per lei è scattata la misura di protezione per le vittime di violenze. L’uomo è stato denunciato
terribile notizia ha sconvolto ieri mattina la redazione di Telenuovo e il giornalismo veneto. È scomparso a 51 anni il caporedattore Andrea Moretto, colpito da un attacco cardiaco la notte fra Natale e Santo Stefano e ricoverato dal 26 dicembre all’ospedale di Lecce. Gli ultimi giorni erano stati all’insegna della speranza, con flebili segnali di miglioramento che avevano accompagnato il decorso post operatorio. Purtroppo la speranza si è spenta nella notte tra il 3 e il 4 gennaio, quando il cuore di Moretto ha smesso di battere. Andrea lascia la moglie Stefania e il figlio Dario.
Il giornalista è stato protagonista di una lunga carriera professionale, iniziata con l’emittente radiofonica Radio Italia Uno, per poi proseguire la passando a Telenuovo e avviando successive collaborazioni con Stream Tv, Sky, Dazn e la Gazzetta dello Sport. Era diventato caporedattore a Telenuovo ed era un solido punto di riferimento, sia dal punto di vista umano che lavorativo, per i colleghi, smarriti una volta appresa la terribile notizia. «Andrea - scrivono i giornalisti di
Telenuovo in una nota - era una persona eccezionale, capace di starci accanto tanto nei momenti di impegno lavorativo quanto nelle vicissitudini personali e familiari. Sempre in prima linea, da leader, nell’organizzazione della cronaca quotidiana, ci ha guidato nella professione tenendo come bussola la scrupolosa verifica della notizia. Andrea, però, con la sua contagiosa ironia, era anche il primo a sdrammatizzare i momenti di inevitabile alta tensione».
Appassionato pallavolista, Moretto giocava a livello amatoriale nei momenti di relax e ha seguito per tanti anni le vicende del Calcio Padova, di cui era tifoso. Profonda la commozione di tutto l’ambiente giornalistico, in cui Moretto era molto conosciuto e apprezzato. E non solo. «Con Andrea Moretto il giornalismo veneto perde un professionista di valore, serio, preparato, poliedrico — il cordoglio del governatore Luca Zaia— Il suo stile misurato e la serietà del suo impegno nel mondo dell’informazione mancheranno a tutti».