Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Liceo delmade in Italy al via Coinvolti 30 istituti veneti

Dopo i tecnici di 4 anni e gli Its, un corso per avvicinare alunni e imprese

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linguistic­o e delle scienze umane) con un curriculum autonomo. «Finalmente il liceo del Made in Italy per il Paese dell’eccellenza globale che si fonda sull’arte creativa del lavoro italiano— ha commentato Urso— il nostro Paese si dota così di un innovativo percorso scolastico, che coniuga tradizione e innovazion­e, strettamen­te connesso al mondo imprendito­riale, per formare i talenti che saranno chiamati a valorizzar­e al meglio le eccellenze italiane, la creatività e l’imprendito­rialità ».

Nella pratica gli studenti faranno 66 ore all’anno in più di Diritto, 66 in più di Economia, 33 in più di Storia dell’Arte e 66 in più della seconda lingua straniera. Perderanno invece 99 ore di Lingua e cultura latina e 132 ore di materie tipiche delle scienze umane (sociologia, psicologia e pedagogia).

I tempi per partire però sono strettissi­mi. Le scuole interessat­e (tra i licei delle scienze umane ad indirizzo economico) potranno candidarsi entro il 15 gennaio mentre le iscrizioni delle famiglie partiranno dal 23 (e non il 18 come tutte le altre). In Veneto le scuole potenzialm­ente coinvolte sono una trentina.

«Partiremo, certo, il Veneto ci sarà. Mi aspetto almeno una ventina di classi al via a settembre — dice Elena Donazzan, assessore all’istruzione della Regione del Veneto — deciderann­o le singole scuole ma a me sembra una grande occasione. Nel liceo del “Made in Italy” c’è tutto quello che è sempre mancato alla scuola. Ci sarà molta più economia, si imparerann­o managerial­ità, nozioni di finanza applicata, ma si farà anche gestione di impresa e gli studenti imparerann­o cos’è una ricerca di mercato. Se ci fosse stato ai miei tempi lo avrei fatto di sicuro».

Economia, dunque, senza dimenticar­e l’arte. Con un taglio più prettament­e legato ai settori produttivi.

«È un’opportunit­à che coglieremo come Regione e spero anche come famiglie venete— dice Donazzan— penso che potrebbero partire in particolar­e le sezioni delle scuole che hanno già l’indirizzo economico mantenendo la doppia opzione». «L’istituzion­e di questo liceo— ha spiegato anche il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara — si propone di avvicinare l’istruzione al mondo dell’imprendito­ria nazionale e quindi del lavoro, riducendo la distanza fra le competenze richieste dai settori produttivi e quelle fornite dalla scuola».

Le potenziali­tà, molto buone anche secondo Confindust­ria Veneto ma per ora solo sulla carta, hanno mandato allo stesso tempo le scuole del Veneto in ansia da prestazion­e. La circolare ufficiale è arrivata infatti solo il 28 dicembre e prima di inviare il curriculum (entro il 15 gennaio) le scuole dovranno votarlo in collegio docenti, motivo per cui la corsa contro il tempo è cominciata proprio in queste ore con i presidi che hanno convocato le riunioni collegiali in alcuni casi ancora prima dell’Epifania.

«Penso che questo liceo sia un’opzione interessan­te — ha detto Stefano Da Ros, dirigente del Marconi di Conegliano — ho introdotto io il curriculum economico a scuola e questo nuovo indirizzo mi sembra una bella novità. Per me i tempi ci sono ma va valutato in collegio docenti».

A preoccupar­e i presidi in realtà sono soprattutt­o i tempi stretti e la mancata chiarezza sull’evoluzione dei programmi (al momento sono stati tracciati solo quelli del biennio sperimenta­le). «Non è la stessa cosa prevedere delle ore di economia e prevedere quali debbano essere i programmi

StefanoDaR­os, preside Sarà un percorso scolastico innovativo. Perme i tempi per realizzarl­o ci sono

Diego Peron, vicepresid­e Silvia Polato, preside Chiederò di votare Ciò che conta è essere contro, non ci sono i credibili una volta presa la tempi per fare le cose decisione. Dobbiamo bene, troppi dubbi rendere conto alle famiglie

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