Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
In Comune lavoro «a scavalco» «Rischiamo disservizi e ritardi»
I dipendenti spostati da un ufficio all’altro tre giorni alla settimana. E l’opposizione attacca
Dipendenti a scavalco da un ufficio all’altro per due o tre giorni la settimana. La ricerca di tecnici ad elevata qualificazione, incarichi ad interim. Una locuzione che pare la nuova way of life del centrosinistra. E c’è una nuova «forma» degli uffici che riduce da 20 a 18 le posizioni dirigenziali ma che prevede dirigenti ad hoc per Sicurezza, Comunicazione, Avvocatura, che aumenta da 2 a 4 le aree di settore e con posizioni organizzative (leggi funzionari) che saranno bandite e con il Comune che nel frattempo imparerà a farne senza.
«La giunta sa quanto questa colpevole mancanza organizzativa inciderà in inevitabili disservizi e ritardi per i cittadini, dai pagamenti alle assegnazioni, dalle pratiche edilizie al rilascio dei permessi Ztl?» chiede dall’opposizione Simona Siotto (della lista Rucco Sindaco). A dicembre la mancata firma del contatto integrativo con la spaccatura
tra Rsu e amministrazione ha provocato più conseguenze. Le quali hanno sottolineato a loro volta problemi storici: la poca attrattività del posto comunale e la fuga, appena possibile, verso altri lidi non necessariamente del privato; la «capacità» delle delegazioni trattanti dell’amministrazione; le divisioni tra le diverse sigle sindacali.
Dipendenti a scavalco, si diceva. Gli esempi ci sono. Un dipendente assegnato, si legge in una determina pubblicata ieri sull’albo pretorio, al Provveditorato e Appalti dall’8 gennaio al primo aprile, per due giorni a settimana collaborerà con il settore Comunicazione «secondo le modalità orarie stabilite tra i rispettivi dirigenti». Stessa cosa per l’impiegato che dall’8 gennaio al 15 febbraio collaborerà due giorni a settimana con la Cultura, o per il dipendente dell’Urbanistica che collaborerà fino al 15 marzo con l’Ambiente e Patrimonio «garantendo in particolare le funzioni di segreteria dell’assessorato all’Urbanistica». «Già è difficile lavorare con personale o dirigenti ad interim - osserva Siotto, assessore con l’ex sindaco Francesco Rucco - figuriamoci con i dipendenti.
Vuol dire rallentare la macchina comunale». Oltre a provare, come avvenuto ma naturalmente solo a microfoni spenti, qualche malumore in giunta.
Intanto, almeno sotto il profilo dei dirigenti e al netto di quelli che reggeranno temporaneamente altre competenze, le caselle sono al loro posto. E almeno per un assessore e un assessorato, Isabella Sala al Bilancio, è andata bene visto che avranno a che fare con una persona sola. Mauro Bellesia, per esempio, capo area Economico-Finanziaria e all’interno di questa direttore della Programmazione, del Provveditorato e appalti e, ad interim, dei Tributi. Lavoro in più? Per alcuni, da maggio, non è una novità. C’è la direttrice della Bertoliana Mattea Gazzola, per dire, che nell’area Sviluppo della città regge ad interim anche i settori Attività Culturali e Musei.
La riorganizzazione Prevede, al momento, alcuni dirigenti «a interim» e svariate posizioni bandite