Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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AdAsiago la rabbia della proprietaria del cagnolino. E sull’Altopiano torna a cadere la neve
Mentre l’Altopiano di Asiago, ieri, ha visto cadere la neve con accumuli di 5-10 centimetri sopra i 1.200 metri (attorno ai mille i fiocchi si sono poi tramutati in pioggia, in attesa di un ritorno delle precipitazioni già oggi), torna l’«allerta» sui lupi. È stata infatti sbranata in contrada Pennar di Asiago, a pochi metri dalle case. In Altopiano, dopo un periodo tranquillo da questo punto di vista, torna, complice anche la neve, l’incubo dei predatori che si aggirano intorno ai paesi, con pericolo per gli animali domestici. Luna, un meticcio di 13 anni, mercoledì pomeriggio stava giocando nei prati vicino a casa quando non è più tornata. I miseri resti trovati sul prato hanno permesso di capire, tra l’angoscia e la rabbia, cosa era successo.
Il fatto ha destato rabbia in zona, alimentata anche dallo sfogo sui social della famiglia proprietaria, che ha postato la foto del cane sbranato.
«Come lo spiego a mia figlia - scrive Serena Rigoni - che il nostro cane è stato spezzato in due dai lupi a 30 metri da casa?»
Il referente della Lega in Altopiano, Giorgio Tagliaro, ha rimarcato pubblicamente la propria posizione su un argomento particolarmente dibattuto, specie nelle zone montane vicentine e non solo: «Continuiamo così, tra l’indifferenza di chi non vuole vedere il problema, tra chi può darsi da fare e sceglie di non farlo. Tra i sostenitori di queste politiche ed iniziative di pseudo ambientalismo che generano un importante business per alcuni, una realtà “favolizzata” per altri ma, molti disagi, economici ed emotivi, per i cittadini locali che in montagna ci vivono e ci lavorano».
Le denunce di quanti finora hanno visto i loro animali fare una fine atroce, lamenta qualcuno, «sembrano voce sprecata, che rimane senza risposte risolutive da parte delle istituzioni che a vari livelli dovrebbero occuparsi della questione».
Il ritrovamento
La bestiola stava giocando quando è sparita: poco dopo, la scoperta del fatto
L’esponente leghista Tagliaro: «Continuiamo così, ignorando la voce di chi in queste zone vive e lavora»