Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Figliagiùdalbalcone, andràincella Ilgip: «Il rischioèchelorifaccia»
Due ore di follia. L’ex compagna vuole che l’uomo perda la patria potestà
tria: superata la necessità delle prime cure dovute alle fratture subite nella caduta, è evidente che ora bisogna scavare nella sua mente per risolvere il «giallo» di quelle due ore di follia, tra le 21.30 e le 23.30. Intanto è stato fortemente sedato per calmarlo in seguito a quell’azione che solo per miracolo non si è trasformato in tragedia: la piccola, lanciata dal primo piano con il capo in avanti, dopo un volo di quasi quattro metri è atterrata sull’erba del giardino e ha riportato un doppio trauma cranico che fortunatamente si dovrebbe risolvere con una prognosi di circa un mese, come definito dai sanitari dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove è ricoverata: ma il decorso clinico diventerà più certo una volta passate altre 48-72 ore.
Solo una volta ripresosi, probabilmente già nella giornata di oggi, l’accusato potrà avere il primo incontro con i
legali, nominati dai genitori nella serata di venerdì, quando già si era svolta l’udienza di fronte al giudice con un legale d’ufficio. A quel punto potrà anche chiedere di parlare con il gip – e successivamente con il pm – per spiegare che cosa gli sia passato per la testa. Le prime indagini dei carabinieri, infatti, escludono che ci fossero stati dei segnali di allerta nel suo comportamento. E’ vero che i vicini hanno raccontato che la sera prima l’avevano sentito gridare nel cuore della notte, ma l’ordinanza del giudice dà conto del fatto che quando giovedì pomeriggio l’ex compagna gli ha portato la bambina non ha riscontrato nulla di strano. Lo stesso ha dichiarato la madre dell’arrestato, che aveva cenato con lui e la bimba. Certo, nel corso della telefonata che la madre aveva fatto alla piccola per darle la buonanotte dopo cena, pare che la bimba avesse chiesto di poter tornare a dormire da lei, ma questo potrebbe essere stato un semplice capriccio.
Quel che è certo è che ora la famiglia materna punta a fare di tutto perché all’uomo venga tolta la patria potestà e non veda più la bambina, vista la gravità di quello che ha fatto. ● Un odontotecnico di 43 anni alle 23.30 di giovedì ha gettato la figlia di 5 anni dal terrazzino del suo appartamento al primo piano di una zona residenziale di Cinto Caomaggiore, e si è buttato anche lui.
● La bimba è ricoverata, lui è piantonato in ospedale dai carabinieri, ma quando si riprenderà finirà in carcere.