Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Lettera protocollata in Comune il sindaco diAltavilla gioca d’anticipo e si dimette
Gioca d’anticipo il sindaco di Altavilla Vicentina Carlo Dalla Pozza e si dimette. La lettera, protocollata venerdì pomeriggio, è l’ultimo atto di un mandato turbolento, dentro e fuori la maggioranza consiliare.
Pochi giorni prima che il 2023 lasciasse il posto al 2024 nove consiglieri, tra cui uno degli assessori di giunta, hanno depositato in Comune una mozione di sfiducia. Il cui esito, numeri alla mano,
Momento complicato
La scorsa settimana nove consiglieri hanno presentato una mozione di sfiducia verso Dalla Pozza
ha offerto già subito un esito scontato. Negli ultimi giorni qualsiasi mediazione è fallita a causa di rimpasti di giunta e cambi di posizione su un ampio ventaglio di tematiche che hanno lasciato strascichi e ferite insanabili. Così Dalla Pozza ha accorciato la miccia visto che a fine gennaio il consiglio comunale avrebbe dovuto discutere e votare la mozione di sfiducia. Il significato, considerato che Dalla Pozza ha venti giorni di tempo per rendere le dimissioni effettive, è più politico (della serie me ne vado io non mi cacciate voi) che pratico. E sotto il profilo della tempistica la risoluzione dell’affaire non porta effetti pratici o convenienze o vantaggi anche in altri ambiti. Altavilla, infatti, andrà al voto in giugno, in concomitanza con le elezioni europee. E l’interruzione del mandato a pochi mesi non anticipa l’appuntamento con le urne. Sotto il profilo del governo, invece, per il sindaco sono stati buttati al vento mesi preziosi. Non ha utilizzato queste parole Dalla Pozza, sentito pochi giorni fa, ma il senso è il medesimo. Troppe e troppo delicate le partite aperte che richiederebbero una guida politica e non l’ordinaria amministrazione di un commissario prefettizio: i cantieri della Tav, l’edilizia scolastica, strade comunali. Così la mozione di sfiducia parla più della prossima campagna elettorale, con i partiti di centrodestra guidati dall’ambizione di scrivere una volta per tutte la parola «fine» all’ombra amministrativa di Claudio Catagini (sindaco per dieci anni), cui Dalla Pozza è considerato erede. Se Forza Italia, Lega e soprattutto Fratelli d’Italia, cui sembra essere attribuibile la regia dell’operazione, abbiano strategia e consenso per tagliare il traguardo è ancora però tutto da dimostrare. ( f.m.)