Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Grandi opere e Pfas, don Albino «Istituzioni troppo attendiste»
Epifaniadellaterradavantialtribunale. Pedemontana, sitornaachiederediboicottarla
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«Ci sono ancora troppi cassetti chiusi con ancora troppi problemi dentro». Le parole sono di don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati costruttori di pace. E, in tema di pace, arrivano da Borgo Berga, a pochi metri dal palazzo di Giustizia, laddove si celebrano processi che toccano (anche) opere pubbliche ma che parlano di ambiente e salute. Pfas e Pedemontana, solo per citare un paio di esempi. « L’atteggiamento delle istituzioni nei confronti di capitoli come l’inquinamento in ampie aree del territorio è attendista – denuncia il religioso – si preferisce spesso chiudere i problemi dentro ai cassetti nell’idea che alcuni di questi si possano risolvere da soli. La disgrazia è che non solo non si risolvono ma si perpetuano». Quindi «se con la nostra voce possiamo aiutare a dischiudere questi cassetti con il proposito di superare gli scogli noi ci siamo» dice don Bizzotto.
Ieri pomeriggio i Beati costruttori di pace hanno celebrato l’Epifania della terra. Non solo loro in realtà. Una cinquantina forse più di persone hanno affollato lo spazio davanti il supermercato in via Gallo esponendo altre sigle, dalle Mamme No Pfas a Italia Nostra passando per Covepa (Coordinamento veneto pedemontana alternativa). Epifania della terra, dunque. «Che cosa è l’Epifania se non un incontro di popoli diversi? - premette don Bizzotto -. Una delle parole chiave è incontro. Le altre sono custodia e rispetto perché da tempo immemore l’uomo ha separato la sua vita dalle altre, ossia dall’ambiente per esempio, dalla tutela della salute. E a chi ha giovato questo servizio? A pochi. Oggi ci troviamo in un groviglio di inquinacosì menti e di avvelenamenti di larghe zone del territorio, che dovrebbero invece metter insieme responsabilità e azioni di risanamento. Noi siamo qui per sollecitare custodia e rispetto, di tutti gli uomini e dell’ambiente». Il sacerdote continua: «Ci vuole lo stesso coraggio di Cristo che è vivo, come il suo messaggio». Insomma, l’ecologia integrale di papa Francesco detta in altre parole.
Intanto le polemiche sulla superstrada Pedemontana veneta (che dal 29 dicembre è interamente percorribile), dall’impatto ambientale agli alti pedaggi non si fermano. E non si limitano, nel Vicentino, ai mal di pancia dei sindaci di Brendola e Montecchio Maggiore i cui Comuni dovranno sorbirsi il traffico di passaggio perché, con la fretta di aprire la Pedemontana il prima possibile, non è ancora stato realizzato l’anello di congiunzione tra l’uscita della Pedemontana e il casello autostradale di Montecchio. C’è maretta a Malo, anche nell’ambito dell’inquinamento acustico. C’è il tema del project financing e quindi del primato (economico) del privato sul pubblico; tema avversato da più parti e non solo dagli ambientalisti.
Intanto piove. Ma la celebrazione religiosa dell’Epifania in una delle urbanizzazioni più contestate del capoluogo (ma solo a lavori iniziati) si svolge ugualmente. Sullo sfondo l’annunciato boicottaggio della Pedemontana. «Non utilizziamola» si sente dire. Visto che ad oggi la percorre solo chi ha fretta l’invito sembra quasi inutile.
DonAlbino Si preferisce spesso chiudere i problemi dentro ai cassetti nell’idea che alcuni di questi si possano risolvere da soli. La disgrazia è che non solo non si risolvono ma si perpetuano Se con la nostra voce possiamo aiutare a dischiudere questi cassetti con il proposito di superare gli scogli noi ci siamo
della polizia locale e del reparto prevenzione crimine di Padova. Ad essere controllate le aree più a rischio come Campo Marzo, dove è pure stata installata una pista di pattinaggio sul ghiaccio frequentata da bambini e famiglie, corso Palladio, piazza Castello, piazzale Bologna, via Milano, via Torino, via Firenze, via Genova, corso Santissimi Felice e Fortunato e viale Verona. In totale sono state 125 le persone sottoposte a verifica, a cui si aggiunge il controllo di 23 auto nei posti di blocco in zona Ponte Alto, senza dimenticare gli accertamenti realizzati in un locale in città che ospita una sala giochi. ( r.l.)