Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Liberata dall’archivio della Bertoliana, restano i lavori da fare
SantaMaria Nova, ora si pensa al futuro «A disposizione della città dall’estate»
«pretese» dell’Istituto comprensivo 5, cui le due scuole fanno riferimento, ma difficilmente concederà qualcosa. A pesare, a parte un impegno che difficilmente una scuola potrebbe garantire, tutto ciò che rimane ancora da realizzare e i punti interrogativi su uno stabile che deve ancora essere scoperto del tutto. «Sotto il tavolato di legno che ricopre gran parte della pavimentazione – si chiede per esempio Mattea Gazzola, responsabile ad interim della Cultura – c’è il marmo che si vede all’ingresso o c’è altro? In ogni caso, in che stato sarà?». Insomma, spostare gli archivi della Bertoliana che lì riposavano dal 2007 non vuol dire necessariamente rendere accessibile Santa Maria Nova, costruita attigua all’ex convento e sconsacrata definitivamente nell’Ottocento. C’è l’adeguamento anti-sismico, ci sono gli infissi e i vetri (alcuni sono rotti), del pavimento si è detto, eppoi c’è l’impianto di illuminazione e un ampio ventaglio di obblighi legati alla sicurezza. Tutti elementi quantomeno costosi. Ambizione dopo ambizione, l’amministrazione di centrosinistra punta però ad aprire in modo continuativo prima dell’estate. Le opzioni sono due. Una soluzione sul modello di Sant’Ambrogio, altro tempio sconsacrato che dista da Santa Maria Nova poche decine di metri in linea d’aria, da dedicare a spazi espositivi. O una soluzione che guarda alla realizzazione di uno spazio polifunzionale. Per i progetti bisognerà attendere qualche mese. Risorse permettendo, naturalmente. Ventiquattro ore fa, intanto, le prime visite (che continueranno anche oggi sempre con lo stesso orario, quindi dalle 10 ale 15) anticipate da un’esibizione musicale di alcuni studenti proprio della Giuriolo. Musica che, a Santa Maria Nova, mancava da più di un secolo.
Visite Dopo l’apertura di ieri anche oggi (dalle 10 alle 15) si potrà ammirare la chiesa