Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sicurezza, lamossadell’opposizione comitatianti-degradoneiquartieri
Naclerio (Fdi): difendiamoci. Possamai: ci sono più vigili. Domani vertice in prefettura
Aggressioni, degrado, senzatetto a dimora nei palazzi storici o davanti qualche condominio, persone a spasso a piedi nudi per corso Palladio. Quando, naturalmente, la nudità non riguarda altre parti del corpo. Problemi diversi per competenze diverse che convogliano su un fatto politico. Gli ultimi episodi di aggressioni a Santa Bertilla e ai Pomari, che avrebbero lo stesso autore, danno il là all’opposizione per chiedere conto alla maggioranza sulle politiche di sicurezza. Meglio: chiedere conto al sindaco Giacomo Possamai giacché, sul tema sicurezza, la maggioranza consiliare che in campagna ha speso molto è silente, compreso Raffaele Colombara (Grande Vicenza) che fino a maggio stilettava il centrodestra un giorno sì e l’altro anche. «I quartieri residenziali non possono e non devono essere territorio di caccia da parte di tossicodipendenti e criminali. La sicurezza dei cittadini non può essere relegata a forme di autodifesa – osserva Nicolò Naclerio (Fratelli d’Italia) -. Quello a cui stiamo assistendo è un crescendo sempre più violento di reati predatori concatenati fra di loro e con urgenze sociali da combattere, come la tossicodipendenza. La gestione di strada dello spaccio, è oltremodo provato, ha dei legami forti con persone straniere organizzate o meno, clandestine o meno. La tossicodipendenza, in costante aumento, è un problema che trascina questo genere di reati. Soprattutto nelle fasce di popolazione più debole». Quindi «abbiamo deciso la creazione di comitati di quartiere ad hoc per il problema sicurezza. Sia a Monte Berico, sia a Santa
Bertilla. E lo faremo a partire dal 16 gennaio, in via Thaon di Ravel nei locali dell’ex circoscrizione. Se le riunioni che abbiamo fatto qualche frutto lo hanno portato in consiglio comunale, come l’illuminazione a Santa Bertilla e videosorveglianza a Monte Berico per esempio, i comitati “Aiutiamoci a difenderci” saranno un costante strumento di pressione nei confronti delle istituzioni e dell’amministrazione». Sulla stessa linea è anche l’ex sindaco Francesco Rucco. «Cosa sta facendo il sindaco in materia di sicurezza – chiede – perché le azioni concrete non si vedono. I “vigili di quartiere” si stanno rivelando un’azione mediatica». Nel frattempo si registra un dialogo tra Palazzo Trissino e prefettura. L’ultimo risale a ieri. Domani mattina, a Palazzo Volpe, è prevista una riunione del comitato provinciale ordine e sicurezza per fare il punto anche alla luce delle operazioni ad alto impatto e dei potenziamenti delle pattuglie decise a dicembre. Dice Possamai: «Gli ultimi due sono episodi molto gravi. Naturalmente ci sono fenomeni che sono competenza dello Stato e quindi delle forze dell’ordine. Noi facciamo la nostra parte. Le nuove assunzione nell’organico della polizia locale, quelle che avverranno a breve e i vigili di quartiere vanno in questa direzione». Certo, la Vicenza del 2024, così come quella degli ultimi anni, non è quella infelix degli anni ‘70 e ‘80 in tema di criminalità. Ma, precisa chi c’era, all’epoca criminalità e percezione della stessa non erano temi strumentali da campagna elettorale.