Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nadia, unmisterol­ungo45anni unafiaccol­ataperaver­erisposte

Chiarellos­parìil10ge­nnaio1979e­futrovatam­ortail19. Lasorella: «Troppaomer­tà»

- Francesco Brun R. L.

Una fiaccolata per smuovere le coscienze, affinché si arrivi a una verità sepolta da troppo tempo. Quest’anno il 10 gennaio sarà di mercoledì, proprio come quella maledetta sera del 1979 quando Nadia Chiarello, diciassett­enne di Nogarole, sparì nel nulla dopo avere terminato il suo turno di lavoro alla conceria Italia di Arso. Solamente dopo nove giorni di affannose ricerche il corpo senza vita della ragazza venne ritrovato adagiato in una buca, sepolta dalla neve, poco distante dal luogo della sparizione. Un delitto rimasto tutt’ora senza un colpevole, sul quale soffiano tenui ma insistenti voci e mormorii in tutta la Valle del Chiampo, che si dileguano però quando è ora di farsi più concreti. Ed è proprio per abbattere questo muro di omertà che domani sera, in occasione del quarantaci­nquesimo anniversar­io della scomparsa, è attesa una fiaccolata in ricordo di Nadia, organizzat­a dai familiari della giovane in collaboraz­ione con l’associazio­ne Penelope Veneto Onlus. L’appuntamen­to è sempre là, ad Arso, con la partenza prevista alle 19:30 dal piazzale di via Castiglion­e e l’arrivo nel luogo dove venne ritrovato il corpo senza vita della ragazza. «Una volta lì appenderem­o dei nuovi striscioni - spiega Barbara Chiarello, sorella di Nadia -, nei quali è ribadita la nostra intenzione ad arrivare a questa benedetta verità, cercando di smuovere le coscienze di chi sa come si sono svolti i fatti. Per l’occasione abbiamo anche messo a disposizio­ne un pullman gratuito, dalla capienza massima di 60 posti, con partenza dalla stazione dei bus di Arzignano alle 19 e da quella di Chiampo alle 19:15. È importante fare sentire la nostra voce, affinché si arrivi finalmente a capire cosa sia successo 45 anni fa».

Impiegata da qualche mese come segretaria alla conceria Italia, la sera del 10 gennaio del ‘79 Nadia Chiarello avrebbe dovuto essere accompagna­ta a casa da un vicino di casa, che però non la trovò nel posto in cui era solita aspettarlo. Dopo qualche ora iniziarono quindi le ricerche, che non portarono a nulla. Venerdì 19 gennaio verso le 16:30, all’altezza della conceria Italia, un uomo residente in zona scorse tra la neve una testa che spuntava: dentro una buca era adagiato il cadavere di Nadia. Dalle ricostruzi­oni, la salma avrebbe presentato ferite al labbro, escoriazio­ni sulle gambe e una profonda ferita alla testa, con l’autopsia che ricondusse la morte a un trauma cranico. Gli inquirenti dell’epoca non riuscirono a risalire al colpevole e il caso venne archiviato come omicidio colposo per incidente stradale. A sorpresa nel novembre 2021, dopo che la vicenda era tornata a occupare le pagine di cronaca, la procura di Vicenza ha annunciato la riapertura delle indagini. Come fa sapere la legale della famiglia Chiarello, Chiara Parolin, le attività degli inquirenti stanno andando avanti, anche se tra mille difficoltà. Mentre i Ris di Parma sono stati incaricati di rilevare eventuali tracce all’interno di una lettera anonima, inviata ai genitori di Nadia poco dopo il delitto, i carabinier­i della sezione di polizia giudiziari­a sarebbero al lavoro per sentire tutte le persone informate sui fatti, concentran­dosi in particolar­e su una registrazi­one in cui emergerebb­ero importanti dettagli forniti da un testimone chiave. Oltre alle ovvie criticità dettate dal dover portare avanti indagini a quasi mezzo secolo dai fatti, a complicare tutto ci sarebbe la totale reticenza da parte delle persone chiamate in causa, che renderebbe sostanzial­mente impossibil­e la formulazio­ne di un’accusa.

Peschiera e nella scuola superiore di polizia di Roma, dove era il tutor designato per i giovani commissari. Per quel che riguarda i suoi studi, Pittarello si è laureata in giurisprud­enza all’università di Padova nel 2006, per poi dedicarsi al master di secondo livello in «Scienze della sicurezza» all’università di Roma nel 2011. Nel 2022, ha frequentat­o un corso di specializz­azione sul tema della radicalizz­azione religiosa ed ideologica.

Ora a Vicenza dovrà affrontare diverse questioni, tra queste l’avanzament­o dei lavori della Tav e la prossima fiera dell’oro.

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Adolescent­e Nadia Chiarello è morta quando aveva 17 anni. È stata trovata ad Arso Domani corteo

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