Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tav, Ferrovieri in subbuglio «I camion intasano le strade»

I carotaggi propedeuti­ci all’opera continuano, le proteste pure. Decine dimail inviate al Comune per ilmancato avviso sull’avvio dei lavori

- Federico Murzio

Tav, piccole avvisaglie che preoccupan­o. Il lavoro ispettivo di IricavDue davanti all’ex stabilimen­to Lanerossi, e la tensione suscitata sarà uno dei temi trattati oggi pomeriggio in prefettura nell’ambito del comitato provincial­e ordine e sicurezza. Vertice, per inciso, che alla vigilia si preannunci­a lungo e complesso.

IricavDue, nel frattempo, ha continuato anche ieri i carotaggi necessari per il campioname­nto e l’analisi dell’area. Verso le 18, in uno spazio sorvegliat­o dalle forse dell’ordine, sono tornati anche residenti e militanti contrari alla Tav. L’area è proprietà comunale. Ed è l’amministra­zione, nelle ultime ore, a essere nel mirino dei residenti di via Rossi e dell’opposizion­e. Possibile, la domanda che emerge, che Palazzo Trissino non sapes se nul la? In real tà l’«ignoranza» del Comune sui carotaggi appare tecnicamen­te possibile, giacché IricavDue è tenuta a informare il Comune solo se il cantiere intralcia la viabilità, ma sembra politicame­nte inaccettab­ile anche sotto il profilo dell’immagine. Così come ripetuto dall’ex sindaco Francesco Rucco. «Le numerose email e segnalazio­ni dei residenti dimostrano che non c’è stata alcuna informazio­ne pubblica – dice - Il che ci porta a chiedere al sindaco Giacomo Possamai di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale, quando disse che la cittadinan­za sarebbe stata informata ad ogni passo». Quindi, prosegue Rucco, «chiediamo che sia promossa quanto prima un’assemblea pubblica per conoscere l’evolversi dei cantieri». A scrivere all’indirizzo di Possamai e dell’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Spiller anche il Comitato dei Ferrovieri. Il quale, tra le altre, denuncia gli intoppi al traffico in via Rossi causati non tanto dal cantiere ma dal movimento dei camion. Alibi e responsabi­lità, anche in questo caso, si giocano in punta di diritto. Sul campo, intanto, sono all’opera le trivelle che avevano fatto capolino a novembre per poi essere velocement­e ritirate davanti al sit-in dei militanti del Bocciodrom­o all’ingresso dell’ex Lanerossi. Sull’autore (o autori) della cementific­azione di uno dei carotaggi sono incorso le indagini. Dal Bocciodrom­o escludono la paternità del gesto come a z i o n e c o l l e t t i v a pianificat­a. O, almeno, così le voci storiche del centro sociale. «Non siamo solo noi gli scontenti – dicono – ci sono anche molti cittadini. Eppoi per fare una cosa del genere ci vuole un minimo di “arte”». «Piuttosto – aggiungono gli attivisti del centro sociale dei Ferrovieri – siamo stupiti della totale assenza della cartelloni­stica di cantiere. C’è una sicurezza che non può essere evasa».

La questione, si diceva, non è solo tecnica ma anche politica e da più parti è stato rilevato il silenzio di chi, in maggioranz­a, proprio ai Ferrovieri ha fatto incetta di voti: Pd e Coalizione civica- SinistraVe­rdi. Fatto sta che mentre il termometro segna una temperatur­a in salita ai Ferrovieri, in Provincia e a Palazzo Trissino si lavora per stilare la proposta alternativ­a all’abbattimen­to del viadotto degli Scaligeri. Proposta che risponde alle esigenze delle categorie economiche.

Vertice

Il caso-Ferrovieri sarà uno dei temi del comitato di oggi in prefettura

L’opposizion­e

Rucco: «Chiediamo un’assemblea pubblica, i cittadini non sono informati»

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Presidio Carotaggi inziati e primi boicottagg­i, le forze dell’ordine sono state chiamate ai Ferrovieri dai tecnici di IricavDue all’inizio della settimana

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