Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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Aggressioni, spaccio, criminalità: vertice in prefettura. Aumenta la prostituzione
San Lazzaro e i Pomari ma anche San Pio X. Sono i quartieri osservati speciali dalla prefettura e naturalmente dalle forze dell’ordine. In queste strade si sono registrati i fatti criminali più numerosi, in alcuni casi in aumento rispetto al passato. Non a caso si prevede di intensificare in queste stesse strade la presenza delle stazioni mobili di polizia e carabinieri. Si studiano le contromisure ma si studiano soprattutto i contesti nei quali gli ultimi episodi sono maturati. E l’innesco, è riconducibile a quello che gli addetti ai lavori individuano nel micro-spaccio. Esclusa la presenza in città di ramificazioni significative di organizzazioni criminali il lavoro investigativo e repressivo «è complesso in forza di questo dato di fatto e della frammentazione del territorio». Le parole sono del prefetto Salvatore Caccamo e arrivano a margine del comitato ordine e sicurezza di ieri, riunione che di fatto ha rappresentato una prosecuzione del vertice di un mese fa e che è stato convocato per «comprendere cosa c’è da aggiungere o affinare». Nel mezzo gli episodi che hanno spinto il tema «sicurezza» nel dibattito politico e l’azione significativa di polizia e carabinieri. E nelle operazioni anti-droga, e nell’affaire del «pistolero» di Setteca’, e nella ricerca dell’autore delle due ultime aggressioni che sembrerebbero essere firmate dalla stessa persona. In tema di spaccio, ancora, «ciò che emerge non va molto distante rispetto a quanto già noto. Si tratta di soggetti prevalentemente di nazionalità nigeriana».
L’altra direttrice che ha visto incrementare l’attenzione di prefettura e forze dell’ordine riguarda la prostituzione che «si riaffaccia in maniera importante in città pur non in maniera così virulenta come nel passato» afferma Caccamo. Sullo sfondo il panorama è in evoluzione. Perché se da un lato il ministero dell’Interno non ha ancora risposto alla richiesta del ritorno dei militari in città nell’ambito di Strade
sicure, dall’altro Vicenza è destinataria di un finanziamento di 99.440 euro del fondo per il potenziamento delle misure di sicurezza urbana per il triennio 2024-2026. Cifra che «consentirà all’amministrazione comunale di proporre un progetto con la tempestività dovuta» per interventi sociali, recupero delle aree degradate, miglioramento delle sale operative della polizia locale e della videosorveglianza. Su questo fronte, afferma Caccamo «abbiamo già messo a punto un percorso con l’amministrazione».
C’è poi un altro elemento oltre al richiamo all’amministrazione, nemmeno tanto soffuso, di fare bene e fare presto da parte del prefetto. Da Palazzo Volpe, infatti, arriva infatti una sorta di via libera alla sottoscrizione del rinnovo del protocollo triennale del controllo di vicinato. Il testo base, in sintesi, è quello precedente elaborato nel 2019 dall’ex amministrazione di centrodestra. Ma le quattro zone urbane finora interessate dall’iniziativa saranno incrementate inserendo quelle oggi più critiche. «È uno strumento efficace – spiega Caccamo – perché ricade nella sicurezza sussidiaria. Certo, non dà molto margine di operatività ai cittadini ma dà modo agli stessi di interloquire immediatamente con le forze dell’ordine».