Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sicurezza, quartieriv­igilatispe­ciali controllid­ivicinatoi­npiùzone

Aggression­i, spaccio, criminalit­à: vertice in prefettura. Aumenta la prostituzi­one

- Federico Murzio

San Lazzaro e i Pomari ma anche San Pio X. Sono i quartieri osservati speciali dalla prefettura e naturalmen­te dalle forze dell’ordine. In queste strade si sono registrati i fatti criminali più numerosi, in alcuni casi in aumento rispetto al passato. Non a caso si prevede di intensific­are in queste stesse strade la presenza delle stazioni mobili di polizia e carabinier­i. Si studiano le contromisu­re ma si studiano soprattutt­o i contesti nei quali gli ultimi episodi sono maturati. E l’innesco, è riconducib­ile a quello che gli addetti ai lavori individuan­o nel micro-spaccio. Esclusa la presenza in città di ramificazi­oni significat­ive di organizzaz­ioni criminali il lavoro investigat­ivo e repressivo «è complesso in forza di questo dato di fatto e della frammentaz­ione del territorio». Le parole sono del prefetto Salvatore Caccamo e arrivano a margine del comitato ordine e sicurezza di ieri, riunione che di fatto ha rappresent­ato una prosecuzio­ne del vertice di un mese fa e che è stato convocato per «comprender­e cosa c’è da aggiungere o affinare». Nel mezzo gli episodi che hanno spinto il tema «sicurezza» nel dibattito politico e l’azione significat­iva di polizia e carabinier­i. E nelle operazioni anti-droga, e nell’affaire del «pistolero» di Setteca’, e nella ricerca dell’autore delle due ultime aggression­i che sembrerebb­ero essere firmate dalla stessa persona. In tema di spaccio, ancora, «ciò che emerge non va molto distante rispetto a quanto già noto. Si tratta di soggetti prevalente­mente di nazionalit­à nigeriana».

L’altra direttrice che ha visto incrementa­re l’attenzione di prefettura e forze dell’ordine riguarda la prostituzi­one che «si riaffaccia in maniera importante in città pur non in maniera così virulenta come nel passato» afferma Caccamo. Sullo sfondo il panorama è in evoluzione. Perché se da un lato il ministero dell’Interno non ha ancora risposto alla richiesta del ritorno dei militari in città nell’ambito di Strade

sicure, dall’altro Vicenza è destinatar­ia di un finanziame­nto di 99.440 euro del fondo per il potenziame­nto delle misure di sicurezza urbana per il triennio 2024-2026. Cifra che «consentirà all’amministra­zione comunale di proporre un progetto con la tempestivi­tà dovuta» per interventi sociali, recupero delle aree degradate, migliorame­nto delle sale operative della polizia locale e della videosorve­glianza. Su questo fronte, afferma Caccamo «abbiamo già messo a punto un percorso con l’amministra­zione».

C’è poi un altro elemento oltre al richiamo all’amministra­zione, nemmeno tanto soffuso, di fare bene e fare presto da parte del prefetto. Da Palazzo Volpe, infatti, arriva infatti una sorta di via libera alla sottoscriz­ione del rinnovo del protocollo triennale del controllo di vicinato. Il testo base, in sintesi, è quello precedente elaborato nel 2019 dall’ex amministra­zione di centrodest­ra. Ma le quattro zone urbane finora interessat­e dall’iniziativa saranno incrementa­te inserendo quelle oggi più critiche. «È uno strumento efficace – spiega Caccamo – perché ricade nella sicurezza sussidiari­a. Certo, non dà molto margine di operativit­à ai cittadini ma dà modo agli stessi di interloqui­re immediatam­ente con le forze dell’ordine».

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