Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’addio a Liviano Tomasi, il figlio «Non dimenticheremomai la tua insaziabile voglia di imparare»
Lavoratori, compaesani, esponenti di varie associazioni e conoscenti. In centinaia si sono dati appuntamento ieri mattina davanti alla chiesa di Santa Maria Nascente, a Tavernelle, per l’ultimo saluto a Liviano Tomasi, 88 anni, fondatore della storica azienda altavillese Inglesina. Non c’era nemmeno più posto all’interno dell’edificio religioso, distante circa un chilometro dalla sede della ditta famosa nel mondo per la produz ione di pa s s eggini , carrozzine e accessori per la prima infanzia e molti presenti si sono dovuti sparpagliare per il piazzale, ascoltando dagli amplificatori le parole del sacerdote, concentrates i per lopiù sul la s tor ia d’amore con la moglie Bruna e sulle attività svolte nell’ambito sociale. Oltre ad aver fondato e portato avanti per oltre mezzo secolo lo storico marchio, Tomasi era cavalleggero maresciallo della Brigata Sant’Agata, già presidente dell’Anpi di Altavilla, vice presidente della Fondazione Domenico Corà, già nel direttivo dell’Associazione Vicentini nel Mondo e fondatore di FilandArt, che ha dato casa a moltissimi gruppi culturali, artistici e musicali, senza contare il suo contributo nelle associazioni sportive, in primis la pallavolo. In prima fila durante la cerimonia, accanto ai familiari, i sindaci di Sovizzo, Creazzo e Altavilla: Paolo Garbin, Carmela Maresca e il dimissionario Carlo Dalla Pozza, che ha ricordato l’impegno politico di Tomasi, consigliere comunale negli anni passati. «Ha saputo arricchire con il suo prezioso supporto la qualità delle amministrazioni con le quali ha collaborato - ha detto di Dalla Pozza -. Inimitabile era il suo stile nell’affrontare i problemi: con apparente leggerezza, quella impegnata di Italo Calvino, sapeva introdurre il tema con una vena ironica, cogliendo l’interesse dell’interlocutore, lasciando all’altro il compito di proseguire il ragionamento, stimolandolo». In chiusura il discorso del figlio Oscar. «Eri animato da una curiosità infinita e da una fame di imparare insaziabile - le sue parole -: volevi capire le cose al volo, dall’aria condizionata ai social media, fino ad arrivare nelle ultime settimane a cercare di comprendere l’intelligenza artificiale e Chat Gpt».