Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Corteo anti-Israele alla fiera dell’oro, allerta disordini: Vicenza città blindata
La sicurezza sarà importante. Il che significa una città più blindata del solito. O quantomeno lo saranno le zone cruciali. Il prefetto Salvatore Caccamo naturalmente non utilizza queste parole. Ma è difficile trovare un’interpretazione alternativa a quel «i dispositivi saranno in maniera adeguata» quando si chiede al rappresentante del governo della manifestazione promossa il 20 gennaio da parte della comunità palestinese in Italia alla quale hanno aderito i centri sociali del nordest. Nel giorno clou di VicenzaOro (che apre il 19 gennaio) è infatti in agenda una protesta contro gli espositori israeliani sullo sfondo del conflitto in corso. Conflitto, per inciso, scatenato dall’azione terroristica di Hamas, versione palestinese dei Fratelli Musulmani, il 7 ottobre. Prefettura e forze dell’ordine non sottovalutano lo scenario. O meglio: ogni scenario possibile. Se non altro perché in quei giorni Vicenza sarà sotto gli occhi di tutti e non solo del mondo economico. Dice Caccamo: «Le manifestazioni non possono essere vietate quando sono regolarmente preannunciate ma è nostro dovere adottare tutti gli accorgimenti, anche quelli in linea con le direttive ministeriali laddove è evidenziato che le manifestazioni andrebbero tutte delocalizzate per non arrecare pregiudizi alla collettività e alla sicurezza degli addetti ai lavori». Una «delocalizzazione» che difficilmente si sposa con il programma diffuso ieri dagli antagonisti pro-Palestina. Programma che, stando a quanto pubblicato attraverso il profilo Facebook del Bocciodromo, prevede al mattino «un corteo da via Rossi alla Fiera per bloccare il padiglione» e nel primo pomeriggio «un corteo che partirà dalla stazione ferroviaria». I percorsi, per inciso, non sono ancora stati definiti dai promotori. In ogni caso solo tra un paio di giorni si saprà con certezza quali attività di dissenso la questura approverà. Fermo restando che, come per altro già visto in estate, la città non esula da essere teatro di manifestazione di protesta non autorizzate promosse dalla sinistra antagonista. Sotto il profilo politico resta il punto interrogativo sulla misura di adesione che avrà la comunità musulmana berica. Adesione, appunto, perché la giustificazione di Hamas è già stata confermata più volte.