Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

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Dopo gli episodi sull’Altopiano, la denuncia del sindaco di Pozzoleone: si intervenga drasticame­nte

- Barbara Todesco

Quelle sgommate sulle piste da sci dell’Altopiano di Asiago che hanno fatto infuriare anche il governator­e del Veneto Luca Zaia e il ministro Matteo Salvini non sono certo state le uniche «imprese» del gruppetto di giovani, poco più che ventenni e residenti tra Vicentino e Alta Padovana, che domenica hanno danneggiat­o con i loro fuoristrad­a i centri fondo di Gallio e Asiago, riprendend­o le scorriband­e con il telefonino per poi pubblicarl­e sui loro profili social. Già in passato, infatti, i ragazzi in questione si erano resi protagonis­ti di altri episodi vandalici, come denuncia il sindaco di Pozzoleone Edoardo

Tomasetto. «Sono contento che si stia alzando un caso mediatico nazionale su questi “simpatici ragazzi” impavidi delle regole, del buon senso e del rispetto altrui – scrive il primo cittadino su Facebook - con alcuni di questi combatto da anni per le corse a più dei 200 orari sull’argine del fiume Brenta, o per il fatto che attraversi­no le rotonde del nostro comune in maniera non convenzion­ale facendo video e caricandol­i sui social».

Sugli stessi profili Instagram in cui sono comparse le immagini di domenica, infatti, appaiono foto e video che ritraggono alcuni giovani mentre su un fuori strada guadano il fiume o alla guida di una Lancia Y salgono sulla rotatoria della frazione di Scaldaferr­o al grido di «Navigatore: alla rotonda prosegui dritto. Non dircelo due volte». «Purtroppo qualche cittadino li giustifica definendol­i “grandi lavoratori” con la passione per i motori e sorride per le scorriband­e e le bravate che attuano settimanal­mente – commenta Tomasetto - ma sono convinto si debba essere categorici e chiari rispetto a questo comportame­nto sbagliato e immaturo. Se questi ragazzi non hanno la maturità di capire le cose (nonostante incidenti e innumerevo­li richiami) e l’intelligen­za di darsi un freno, trovo opportuno si intervenga drasticame­nte, serve per la sicurezza dei miei cittadini».

Intanto è lo stesso ministro Salvini ad invocare pene esemplari, considerat­a la recidività dei giovani, già lo scorso anno beccati sulle piste da sci: «Via la patente, sequestro del Suv, lavori socialment­e utili con gli anziani e, in questo caso chiusura di tutti i profili social» propone il ministro. Ben diversa l’opinione di uno dei protagonis­ti che, sempre sui social, definisce la loro azione solo «due sgommate sulla neve».

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Incuranti Uno degli episodi segnalati da Edoardo Tomasetto

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