Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
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Dopo gli episodi sull’Altopiano, la denuncia del sindaco di Pozzoleone: si intervenga drasticamente
Quelle sgommate sulle piste da sci dell’Altopiano di Asiago che hanno fatto infuriare anche il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro Matteo Salvini non sono certo state le uniche «imprese» del gruppetto di giovani, poco più che ventenni e residenti tra Vicentino e Alta Padovana, che domenica hanno danneggiato con i loro fuoristrada i centri fondo di Gallio e Asiago, riprendendo le scorribande con il telefonino per poi pubblicarle sui loro profili social. Già in passato, infatti, i ragazzi in questione si erano resi protagonisti di altri episodi vandalici, come denuncia il sindaco di Pozzoleone Edoardo
Tomasetto. «Sono contento che si stia alzando un caso mediatico nazionale su questi “simpatici ragazzi” impavidi delle regole, del buon senso e del rispetto altrui – scrive il primo cittadino su Facebook - con alcuni di questi combatto da anni per le corse a più dei 200 orari sull’argine del fiume Brenta, o per il fatto che attraversino le rotonde del nostro comune in maniera non convenzionale facendo video e caricandoli sui social».
Sugli stessi profili Instagram in cui sono comparse le immagini di domenica, infatti, appaiono foto e video che ritraggono alcuni giovani mentre su un fuori strada guadano il fiume o alla guida di una Lancia Y salgono sulla rotatoria della frazione di Scaldaferro al grido di «Navigatore: alla rotonda prosegui dritto. Non dircelo due volte». «Purtroppo qualche cittadino li giustifica definendoli “grandi lavoratori” con la passione per i motori e sorride per le scorribande e le bravate che attuano settimanalmente – commenta Tomasetto - ma sono convinto si debba essere categorici e chiari rispetto a questo comportamento sbagliato e immaturo. Se questi ragazzi non hanno la maturità di capire le cose (nonostante incidenti e innumerevoli richiami) e l’intelligenza di darsi un freno, trovo opportuno si intervenga drasticamente, serve per la sicurezza dei miei cittadini».
Intanto è lo stesso ministro Salvini ad invocare pene esemplari, considerata la recidività dei giovani, già lo scorso anno beccati sulle piste da sci: «Via la patente, sequestro del Suv, lavori socialmente utili con gli anziani e, in questo caso chiusura di tutti i profili social» propone il ministro. Ben diversa l’opinione di uno dei protagonisti che, sempre sui social, definisce la loro azione solo «due sgommate sulla neve».