Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Verso il voto al Ferro Fini

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Avrà il suo bel da fare, Luca Zaia, a suggerire di stemperare tensioni e polemiche in vista del voto sul fine vita, la cui discussion­e si apre martedì in Consiglio: la bagarre si è già scatenata. Entrano a gamba tesa l’associazio­ne « Pro vi ta & famigl ia Onlus» che annuncia: «Segnalerem­o ai cittadini veneti i nomi dei consiglier­i “promorte” che avranno votato a favore di una proposta di legge che viola i limiti costituzio­nali tra competenze regionali e statali e che, in nome di un falso e disumano concetto di pietà, spingerà verso il suicidio migliaia di soggetti fragili». Lo dice il portavoce Jacopo Coghe: «La Regione dovrebbe occuparsi di assicurare a tutti un accesso rapido e completo alle cure palliative».

Mercoledì sera, nel corso di un confronto al K3 con il gruppo leghista, il presidente della Regione ha ricordato che sull’argomento c’è totale libertà di coscienza, il pensiero di ciascuno verrà come sempre rispettato, ma che data la delicatezz­a del tema è meglio abbassare i toni. Con la Lega il tentativo sembra funzionare, ma è già arrivata la nota dell’alleato Fratelli d’Italia che rinnova la posizione contraria del gruppo, annunciand­o una conferenza stampa (post voto) in cui «dare voce a chi pensa che un’altra risposta sia possibile».

Il testo è passato in commission­e, frutto di una legge di iniziativa popolare sostenuta dall’associazio­ne Coscioni (presentato anche in altre Regioni). Basato sulla sentenza della Corte Costituzio­nale che ha già concesso libertà di scelta a pazienti terminali, anche veneti, di poter scegliere quando auto-somministr­arsi un farmaco per smettere di soffrire, il testo è stato duramente contestato: si sa già che Fratelli d’Italia e Forza Italia voteranno contro; favorevoli saranno quasi tutti i consiglier­i di opposizion­e (tranne, pare, un solo voto); la grande incognita è proprio la Lega che, al proprio

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