Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Contagi in calo per l’influenza «Ma tra i bambini l’incidenza resta ancora alta»
Pronto soccorso, si allarga ilmonitoraggio
Per chi ha un figlio nella fascia 0-4 anni c’è poco margine: la probabilità che sia ammalato in questi giorni è alta. Lo dicono i dati diffusi ieri dalla Regione del Veneto che se da un lato attestano la diminuzione del contagio dell’influenza stagionale dall’altra mostrano anche nell’ultima settimana una prevalenza di contagi tra i più piccoli.
Si parla infatti ancora del 29,67 per mille di bambini malati nella fascia 0-4 anche se in netta diminuzione rispetto al 47,16 della settimana precedente mentre i numeri sono ridottissimi (8,77 per mille) nella fascia tra 5 e 14 anni, contro il 15,86 per mille della settimana precedente.
Secondo i tecnici della Regione la situazione in Veneto non si discosta troppo dal dato nazionale e se lo fa è per sciorinare numeri più tranquillizzanti. In Italia la media dei contagi infatti è arrivato a 17,5 casi per mille: nell’ultima settimana monitorata del 2023 l’incidenza in Veneto era al 14,48 per mille abitanti, nella prima settimana del 2024 è scesa all’11,23 per mille. per mille
È il dato del contagio nella fascia 0-4 anni «Il calo— fa notare l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin— appare generalizzato. Le diverse fasce d’età sono tutte in diminuzione, ad eccezione di un piccolo aumento nella fascia degli ultrasessantacinquenni, che fa segnare 6,39 per mille contro 5,98 della settimana scorsa. Valuteremo se nei prossimi giorni si possa dire che è iniziata la fase discendente. Il nostro sistema sanitario complessivo sta reggendo bene».
Le sindromi influenzali o simil tali possono però dare esito a malattie respiratorie acute, causate da diversi agenti virali. Tra questi c’è anche il virus respiratorio sinciziale, particolarmente pericoloso per i più piccoli.
«Siamo nel picco dell’epidemia — dice però Giorgio
Perilongo, direttore della clinica pediatrica a Padova — non è una situazione allarmante in nessun senso. È il normale picco epidemico della stagione influenzale che in questo caso può avere una durata più a lunga del normale. Ribadisco l’importanza della vaccinazione anche nei bambini sotto i 6 anni». Le dosi di vaccino sinora somministrate sono 850 mila, in
I decessi
Sono 4 finora i morti per influenza: due vicentini un veneziano e un padovano
29,7
10%
Aumento degli accessi in ospedale per problemi respiratori linea con le scorse stagioni e la copertura vaccinale degli over 65 è attualmente del 50%.
Gli accessi in pronto soccorso, per motivi respiratori, legati a tosse, febbre o patologie respiratorie sono tuttavia in aumento. « Si tratta — spiegano dalla Regione — di un aumento di circa il 10% degli accessi nelle ultime settimane di dicembre rispetto al trend storico pre pandemico». Un dato che è stato possibile rilevare anche grazie all’attivazione di un ulteriore sistema di monitoraggio degli accessi in pronto soccorso per motivi respiratori sperimentato inizialmente in due pronto soccorso (Treviso e Conegliano) e che a partire da queste settimane, come deciso a fine anno (dgr del 22 dicembre) verrà esteso al resto della Regione. «La circolazione di più virus — dicono gli esperti— incluso il Covid e il virus respiratorio sinciziale, potrebbe essere la causa di questo aumento».
«Questo tipo di influenza, del ceppo H1N1 provoca spesso polmoniti anche complesse da trattare a prescindere dalle patologie pregresse — dice Aldo Mariotto, direttore sanitario dell’azienda Usl 6 Euganea di Padova— ci sono diverse persone in terapia intensiva. La differenza ovviamente è l’esito finale».
E infatti proprio a causa dell’influenza e delle sue derive respiratorie si sono registrati nei giorni scorsi i primi quattro morti in Veneto. Ai due vicentini di 47 e 55 anni di cui si è avuta notizia martedì (erano ricoverati in Terapia intensiva al San Bortolo, con altri quattro pazienti, una dei quali in circolazione extracorporea) si è aggiunto mercoledì un malato deceduto a Venezia lo scorso 30 dicembre e ieri la notizia della morte la settimana scorsa di un paziente anziano, quasi ottantenne, anche in questo caso con malattie pregresse a Schiavonia.
Sono anche entrati in queste ore in terapia intensiva due degenti dell’azienda ospedaliera di Padova (anche loro con malattie pregresse) e quattro degenti nel vicentino. Sono tutti in condizioni gravi.