Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Noi, ragazze del curling
Tra le atlete a Cortina, culla di questo sport in Italia e casa di Stefania Constantini, oro a Pechino: «AiGiochi sarà bellissimo»
marsi in una rivelazione per milioni di italiani.
Fino a sabato si disputa a Cortina una tappa del World Curling Tour, la Cortina Curling Cup per squadre nazionali femminili provenienti da tutto il mondo. Prova generale per testare il palazzetto, far vivere alle nostre atlete la sensazione di gareggiare in un campo amico e iniziare ad appassionare il pubblico. Sport affascinante, che miscela ingredienti atletici ad altri tattici, come se si trattasse di una partita a scacchi. Poi ci sono i fuoriclasse che decretano la popolarità di uno sport. Lo si capisce anche in questi giorni a Cortina dove tutti gli occhi come sarà quando le tribune saranno piene di pubblico e le migliori squadre del mondo a contendersi l’oro».
La tradizione del curling a Cortina, dove nel Palazzetto del ghiaccio si trova l’unica struttura permanente del Veneto
aperta da settembre ad aprile, è molto vivace in Cadore. I ragazzini dalle elementari alle superiori lo praticano per un mese all’anno in sostituzione delle ore di educazione fisica. Diana Gaspari, originaria di San Candido e residente
Lo stadio del ghiaccio di Cortina è l’unica struttura permanente del Veneto per gli appassionati di curling, aperto da settembre ad aprile. Sopra e a lato, momenti delle gare della World Curling Tour per nazionali femminili a Cortina, attualmente allenatrice della squadra maschile del Curling Club Dolomiti seconda in Italia dopo il Retornaz, e olimpionica a Torino nel 2006, argento nel 2006 e bronzo nel 2017 agli europei, racconta di come questo sport in Cadore sia praticato soprattutto dai ragazzi. «Iniziano a giocare verso gli otto anni - spiega - ed è un modo per stare insieme divertendosi».
Purtroppo quando le scuole finiscono e inizia il lavoro le cose si complicano: i migliori continuano nei gruppi sportivi delle forze armate e possono allenarsi tutti i giorni, gli altri quando riescono. «Noi
La pratica
Nella Conca dalle elementari, per un mese all’anno, al posto dell’educazione fisica
adesso abbiamo una cinquantina di agonisti - racconta - ma conto molto sull’effetto Olimpiadi». La speranza che nutre anche Alessandro Zisa, allenatore e maestro di Stefania Constantini, nonché presidente del Curling Club Dolomiti: «Il curling in Italia è nato a Cortina e oggi che l’Europa sta superando i maestri del Canada il nostro ruolo è centrale. In Italia abbiamo due squadre, una maschile e una femminile, tra le prime dieci del mondo. Da Cenerentola del curling ora vengono a studiare come sia possibile che con un numero così basso di praticanti si possano ottenere simili risultati».
Questa è l’Italia capace di stupire. E lo sarà ancora di più se, dopo le Olimpiadi, il Palazzetto del Ghiaccio potrà contare sulle tre piste da curling per allenamento che dovrebbero essere realizzate sotto l’attuale campo da hockey. Ma per il momento, come dice Stefania Constantini, «concentriamoci sul presente».