Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
In montagna
L’ultimo caso sul Passo Giau, nell’Alto Bellunese, dove «Fleximan», com’è stato ribattezzato, ha segato letteralmente in due nei giorni scorsi uno degli autovelox più temuti d’Italia (e anche uno dei più contestati).
Sui social è tutto un inneggiare all’uomo che ha colpito ben otto volte in tutta la regione sempre con la stessa tecnica, trasformato in una sorta di supereroe che rende giustizia ai vessati dalle multe: «Eroe», «Sei un grande», «Continua così», «Facci sognare» e chi più ne ha più ne metta. L’abbattimento dell’autovelox sul Passo Giau, l’ultimo di una lunga serie, ha suscitato però lo sdegno e la reazione furiosa del sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin.
Che si è sfogato con una lunga lettera pubblicata sui suoi canali social: «Le azioni compiute da questo o questi soggetti – tuona De Pellegrin - oltre ad essere riprovevoli a prescindere, stanno ingenerando una situazione a mio parere molto pericolosa. Fleximan sui social è diventato una sorta di “eroe”. Il giustiziere degli automobilisti. Basta leggere i commenti agli articoli per rendersene conto: “Non so chi tu sia ma meriti un monumento…disobbedienza civile…non fermarti” “una medaglia a questa persona” “C’è un supereroe in Veneto”. E avanti così. Centinaia di messaggi».
Serve, secondo De Pellegrin, una reazione compatta contro questo tipo di vandalismi: «Qui il rischio è un altro ed è quello di fomentare e legittimare un certo tipo di pensiero: gli autovelox vanno distrutti, sono da combattere, la polizia locale quindi è da combattere». De Pellegrin è preoccupato dalla piega che stanno prendendo gli eventi: «Pericoloso che per azioni di ✓