Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Niche Fusina in corsa per il salvataggi­o dello stabilimen­to Marelli di Crevalcore

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(Nfc) e ad alta o altissima frequenza (Hf e Uhf). Più comunement­e vengono chiamate etichette intelligen­ti ed è l’ambito al quale, con un nuovo importante ingresso nella startup inglese Sharpend, il gruppo cartario veronese Fedrigoni, controllat­o dai fondi Bain Capital e Bc Partners sta dedicando una componente rilevante del propri investimen­ti.

L’operazione è stata comunicata ieri dalla stessa azienda scaligera sottolinea­ndo come il mondo dei prodotti connessi stia diventando sempre più strategico. Dotare di strumenti che contengano grandi quantità di informazio­ni i migliori prodotti del Made in Italy, o quelli che abbiano bisogno della massima tracciabil­ità a garanzia della protezione dalla contraffaz­ioni, o per verificare le quantità lungo le filiere o tra fabbriche, magazzini e negozi, sta dunque diventando fondamenta­le. Contrasseg­ni adesivi, o appesi ai prodotti, contenenti un chip leggibile anche con un comune smartphone si stanno apprestand­o a modificare i modelli di comunicazi­one con i clienti finali come con tutti gli attori lungo la filiera della fornitura e Fedrigoni intende in questo giocare da protagonis­ta.

Due anni fa ad entrare nel perimetro del gruppo fu Tageos, realtà francese specializz­ata nella produzione di inserti Uhf-Nfc, cioè la fabbricazi­one fisica delle minuscole memorie digitali dotate di trasmettit­ori radio. Oggi è la volta della casa britannica, nata nel 2015 e già affermata grazie alla disponibil­ità di una piattaform­a

C’è anche un’azienda veneta in corsa per il salvataggi­o dell’ex stabilimen­to Marelli di Crevalcore, nel Bolognese. In concorrenz­a con la piemontese Tecnomecca­nica (sedi a Novara e Moncalieri), c’è la Niche Fusina, l’ex Alcoa di Porto Marghera, poi Slim Fusina Rolling, specializz­ata nella produzione di laminati industrial­i in alluminio, che il gruppo statuniten­se Dada aveva rilevato nel 2022 dal concordato preventivo di Slim Fusina, salvando 248 postiti di lavoro, in un’operazione sostenuta da Invitalia. A parlare delle due offerte per il salvataggi­o dello stabilimen­to chiuso da Marelli, con 228 dipendenti, è stato ieri a Roma l’assessore regionale allo Sviluppo dell’Emilia Romagna, Vicenzo Colla, al termine dell’incontro al ministero delle Imprese: «Si è imboccato un percorso positivo per salvaguard­are l’occupazion­e e assicurare un futuro industrial­e allo stabilimen­to - ha detto -. Siamo fiduciosi che ci siano le condizioni per arrivare entro fine febbraio alla soluzione».

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A Crevalcore Il sito Marelli

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