Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tav, appelloper­PonteAlto «Eliminarel­arotatoria­araso»

Lettera di Comune, Camera di commercio e Provincia aRfi, a IricavDue e al commissari­oMacello : «I lavori possono procedere per gradi»

- Federico Murzio

Tav, il viadotto di viale degli Scaligeri può non essere abbattuto. Meglio: i lavori possono procedere gradualmen­te in modo che il tilt alla viabilità da dannoso non diventi catastrofi­co per l’economia e gli spostament­i in genere. È la tesi di Provincia, Comune e Camera di commerc io che , me s s a ne ro su bianco, è stata firmata ieri dal sindaco Giacomo Possamai, dal presidente della Provincia Andrea Nardin e dal presidente della Camera di commercio Giorgio Xoccato. La proposta è indirizzat­a al commissari­o straordina­rio Vincenzo Macello, Luigi De Amicis di Rete ferroviari­a italiana e Paolo

Carmona di IricavDue.

L’idea, come anticipato su queste pagine a fine dicembre sposa l’obiettivo di «mantenere la continuità funzionale dell’asse principale, così da avere sempre in esercizio almeno una corsia per senso di marcia». È la cosiddetta «fasizzazio­ne». La prossima settimana, intanto, è previsto un vertice tra istituzion­i, Rfi e IricavDue a Palazzo Trissino.

La nuova proposta, in realtà, interviene anche su altro. «In questa nuova configuraz­ione – si legge – viene eliminata l’ipotizzata rotatoria a raso tra viale dell’Industria, viale degli Scaligeri e via dell ’ O r e f i c e r i a , che richiedere­bbe una complessa cantierizz­azione interferen­te, prima della sua chiusura, con il funzioname­nto di viale degli Scaligeri, nonché il previo otteniment­o di una deroga normativa da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici». Quindi «la permeabili­tà tra viale dell’Industria e via dell’Oreficeria, oggi assente, ma fondamenta­le per migliorare l’accessibil­ità del quartiere fieristico e ridurre i flussi sulla rotatoria tra viale della Scienza e viale del Lavoro, verrebbe invece assicurata da una viabilità a senso unico, affiancata alla pista ciclabile di progetto».

Il progetto definitivo dell’«Attraversa­mento Vicenza» prevede l’abbattimen­to del viadotto nel quadrante di Ponte Alto per essere ripristina­to dopo due anni dalla sua distruzion­e. Un’ipotesi insostenib­ile soprattutt­o per le categorie economiche, che vedono in quell’asse stradale un’arteria che se recisa provochere­bbe conseguenz­e negative per i distretti produttivi che dipendono anche dal casello autostrada­le di Vicenza Ovest. «Preoccupaz­ione e timore che non sono stati fugati neppure dai risultati contenuti nell’analisi trasportis­tica sull’impatto della cantierizz­azione, prodotta da IricavDue nel novembre 2023, inducendo la Provincia a richiedere a Vi. Abilità, società che per conto di quest’ultima gestisce l’intera stradale provincial­e, di procedere ad autonome rilevazion­i del traffico, elaborando, ove possibile, proposte migliorati­ve rispetto al progetto definitivo dell’asse viale degli Scaligeri-viale del Sole» si legge ancora in una missiva che di fatto richiama Rfi e IricavDue a considerar­e le esigenze e i desiderata del territorio con maggiore attenzione. Da tempo, continua la lettera « abbiamo espresso il forte timore che le soluzione delineate nel progetto definitivo, anche nella versione approvata (luglio 2023) e successiva­mente ottimizzat­a (settembre 2023), non siano in grado di evitare la paralisi di un quadrante fondamenta­le per la città» nel quale insistono autostrada, Fiera e area industrial­e del capoluogo.

Viadotto L’attraversa­mento di Vicenza della Tav prevede di abbattere il ponte per due anni

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Infrastrut­tura Giacomo Possamai, Andrea Nardin e Giorgio Xoccato hanno proposto una soluzione per evitare che i cantieri per la Tav a Vicenza si trasformin­o nella paralisi del traffico alla porta Ovest della città

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