Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Adunata alpini, la convenzione con il Comune è in ritardo
Un ritardo che forse parla più dell’amministrazione (e della macchina comunale) che delle tradizionali difficoltà nell’organizzare un evento di portata nazionale.
Si parla ancora una volta dell’adunata degli alpini in agenda a maggio e si parla dell’incontro previsto domani tra Adunata alpini 2024, la società braccio operativo dell’associazione nazionale delle penne nere, e amministrazione del capoluogo. Una delle ragioni che spingono l’appuntamento sembrerebbe riconducibile al ritardo sulla firma della convenzione che regola tutti i rapporti con l’ente pubblico, in particolare quelli economici. La convenzione, da quanto emerge, è stata inviata un mese fa a Palazzo Trissino e un sollecito da parte delle penne nere è arrivato la scorsa settimana. Siglare questo protocollo significa soprattutto concretizzare, dall’utilizzo delle palestre ai fondi già stanziati, un ampio ventaglio di azioni organizzative per il raduno. Il quale, a conti fatti, è dietro l’angolo. Così come per altro dimostra il sold out registrato nelle strutture alberghiere. Da quanto si apprende, intanto, dalla Regione sono in arrivo altri 100 mila euro da sommare a quelli già stanziati per i trasporti. Mentre, sempre domani ma nel pomeriggio, è in agenda anche una riunione del Torrione degli alpini, la Srl che gestisce gli aspetti commerciali ed economici della sezione alpini di Vicenza «Monte Pasubio». All’ordine del giorno alcuni elementi ancora da stabilire che richiedono un dialogo continuo con il Comune. Tra questi i costi pubblicitari, le tariffe della raccolta rifiuti, l’affaire dei plateatici. Quest’ultimo è particolarmente delicato giacché se è vero che in linea di principio lo spazio pubblico è concesso a titolo gratuito, dall’altra parte se su questo spazio è prevista un’attività di natura commerciale il beneficiario della concessione deve pagare un’imposta.
Sotto il profilo dei costi complessivi ad oggi si ragiona su uno storico delle precedenti manifestazioni, che però offre indicazioni solo di massima e comunque non inferiori a sei zeri. Risorse significative, già stanziate, arriveranno dagli enti pubblici (Regione, Provincia e Comune) e per via indiretta anche dalle società controllate di questi ultimi che contribuiranno in termini di servizi. La Provincia, tra le altre cose, ha messo a disposizione Palazzo Folco. A trentadue anni dalla prima (e finora unica) adunata nazionale in città, ad avere gettato sul tavolo verde reputazione e immagine oggi sono in molti. Non solo la sezione di Vicenza (che pure si è vista ricordare dalla sede nazionale che il raduno è dell’Ana non della sezione berica) ma anche la città nell’ambito di molteplici aspetti: politico, amministrativo, commerciale. nuotato in vita sua, ma non appena ha saputo della mia malattia ha smesso con il pallone e ha iniziato a nuotare. L’anno scorso è stato il primo italiano della sua categoria ai mondiali». Con il sostegno della moglie Paola, Ruaro sta inoltre realizzando il progetto Indomitri, con l’obiettivo di aiutare persone in difficoltà attraverso lo sport.
La tenacia sprigionata dalle sue parole hanno suscitato gli applausi scroscianti dell’auditorium Zanella di Arzignano, dove ieri è andato in scena un appuntamento del primo Parkinson Café d’Italia, creato nel 2016 dalla Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto. Come spiegato dai medici all’incontro, tra cui il professor Angelo Antonini dell’Università di Padova, l’incidenza della malattia è in aumento negli ultimi anni e sono circa 2000 i casi tra l’Ovest e l’Alto Vicentino. Il più giovane malato ha 23 anni.