Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Frana, sopralluoghi e controlli laValsugana chiusa per giorni
I primimassi sono stati tolti. La carreggiata si è spostata di cinque centimetri, la staticità del viadotto va verificata. Bloccata la ferrovia
Si prospettano tempi lunghi per la riapertura della strada statale 47 della Valsugana, interessata nella mattinata di venerdì da una frana di notevoli dimensioni caduta all’altezza della frazione di San Marino. Una settimana, più probabilmente due, ma non è escluso che possa persino trattarsi di mesi. Trecento metri cubi il volume della frana che poco dopo le 12 di venerdì si è staccata dal versante occidentale del massiccio del Grappa, ad un’altezza di circa 200 metri. Uno dei due pezzi di roccia più grossi, del volume di circa 25 metri cubi, ha finito la sua
"Bertin Gli eventi climatici estremi che negli ultimi anni stanno interessando anche il nostro territorio possono aver contribuito Penso alle forti piogge o al gelo improvviso seguito a un periodo di siccità
corsa contro uno dei piloni del viadotto su cui la Valsugana corre in quel tratto, provocando uno spostamento di oltre 5 centimetri di parte della carreggiata. Per conoscere gli esiti delle ispezioni effettuate anche nella giornata di ieri dai tecnici di Anas sarà necessario attendere la prossima settimana. Solo allora si potrà conoscere se l’impatto tra il masso e il pilone di sostegno abbia minato la staticità della struttura. Intanto, nella giornata di ieri, la statale è stata ripulita e sono iniziate le attività di disgaggio della frana che proseguiranno anche oggi. Ma potrebbe non bastare vista la quantità di detriti caduti e le loro dimensioni. Oltre al masso precipitato sotto all’impalcato della statale 47, su una strada secondaria e fortunatamente poco frequentata, a preoccupare sono i 25 metri cubi di materiale rimasti sospesi sopra alla galleria artificiale su cui corre la ferroviaria. Senza considerare che al momento non è possibile escludere che altre fette di montagna siano a rischio di
Fausto Padovan) stacco. Per questo ieri una squadra di geologi inviati dalla Rfi ha verificato il versante. Proprio la linea ferroviaria Bassano - Trento ha registrato i danni più considerevoli: completamente distrutta una tratta di binari, sono stati divelti anche i cavi di trasmissione e tre barriere paramassi. Cosa possa avere provocato un simile distacco è difficile da stabilire ma come riferisce Mattia Bertin, ricercatore bassanese dello Iuav di Venezia «gli eventi climatici estremi che negli ultimi anni stanno interessando anche il nostro territorio possono aver contribuito. Penso alle forti piogge - spiega - o al gelo improvviso seguito a un periodo di siccità». Gli esperti non confermano, ma non è escluso che anche la scossa di terremoto registrata solo una settimana fa nel Bassanese possa aver fatto la sua piccola parte.
Il vero problema adesso è quello della viabilità. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario Trenitalia ha sospeso la tratta PrimolanoBassano, attivando corse sostitutive pace erano state scritte dai partecipanti al momento dell’assembramento iniziale.
Presenti anche il sindaco Elena Pavan e l’ex sindaco Riccardo Poletto. «Con questo momento di guerra i giovani sono intervenuti più numerosi» commenta Poletto, mentre foto Meneghini)
Pavan , nel chiudere la manifestazione davanti alla Chiesa di San Giovanni ha raccoma n d a to a i r a g a z z i d i ricordarsi questi pensieri di pace quando saranno adulti. «Dovete continuare ad essere persone di pace, non corrompervi alla guerra, come forse stanno facendo adesso gli adulti dimentichi di quando avevano da ragazzi pensieri di pace». Un discorso che ha ripreso in un certo modo il pensiero di Davide Ollearo, pastore protestante metodista bassanese che in apertura di marcia aveva detto. «La guerra in autobus senza alcuna tappa intermedia. L’obbligo per i mezzi di grandi dimensioni di utilizzare la Feltrina rischia di aumentare la durata del viaggio di due ore (www.trenitalia.com).
Sul fronte della viabilità locale, ill sindaco di Valbrenta Luca Ferazzoli ha firmato ieri un’ordinanza per la modifica temporanea della viabilità interna al suo comune. Fino alle 12 di domani la provinciale Campesana sarà percorribile a senso unico in direzione nord-sud da Valstagna a Campolongo sul Brenta. I veicoli in arrivo da Bassano, invece, saranno deviati sul ponte di Campolongo per la successiva immissione sulla statale 47, percorribile verso nord fino al semaforo di Carpanè, e da qui nuovamente deviati sulla Campesana. L’intera tratta in questione sarà vietata ai mezzi pesanti, ai camper ed ai caravan che dovranno deviare il loro percorso sulla Feltrina. I limiti indicati dall’ordinanza del sindaco Ferazzoli non riguarderanno però i residenti, i mezzi di soccorso e le forze dell’ordine.
Per tutta la durata della fase emergenziale nella zona è prevista la presenza di due mezzi della polizia locale dell’Unione Montana del Bassanese, oltre ad una pattuglia della polizia stradale ed una dei carabinieri. non è naturale, ma viene insegnata da una generazione all’altra. Dobbiamo spezzare questo passaggio». Tra i presenti commosse due professoresse, Edda Moncecchi ed Alessandra Zilio, che nel 2017 hanno dato vita all’attività «Un filo che unisce» nel carcere di Vicenza. «I nostri carcerati, tutti maschi, hanno tessuto lo striscione iniziale» commentano, mentre dai microfoni Vito Alfieri Fontana, invitato dai due parroci Don Andrea Guglielmi e Don Matteo Zilio, ricordava a tutti l’esperienza dell’industriale che da costruttore di mine, si era dedicato allo sminamento nei territori di guerra. In chiusura non poteva mancare nella storica piazza della Libertà di Bassano l’esecuzione da un giovane gruppo bandistico, dell’Inno della Gioia di Beethoven, significativamente inno di pace ed inno dell’Europa.