Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Carotaggi Tav, Rfi striglia IricavDue «Basta cantieri senza preavviso»
Vertice dopo il caos ai Ferrovieri. Scaligeri, il piano viario della provincia
Errori da non ripetere, soprattutto quando la nuova narrazione insiste su «comunicazione» e «trasparenza». Non è stato solo Palazzo Trissino, ieri, a tirare le orecchie a IricavDue ma la committente della Tav, Rete Ferroviaria Italiana. I fatti riportano ai carotaggi di una settimana fa ai Ferrovieri su un terreno comunale. Sorpresi i residenti che si sono trovati le trivelle davanti alle finestre, ma anche l’amministrazione comunale. Risultato? Un cantiere blindato dalle forze dell’ordine davanti alle proteste di residenti e militanti delle associazioni ambientaliste e centro sociale. Sullo sfondo l’ironia del centrodestra: « Ma questi non dovrebbero essere quelli che sanno tutto e informano di tutto?».
Detto che IricavDue è obbligata a informare l’ente pubblico solo se il cantiere interferisce con la viabilità, l’affaire non è passato sotto traccia. Così come non è passato sotto traccia il vertice di ieri per fare il punto della situazione sugli scogli ancora da superare in relazione all’«Attraversamento Vicenza». C’è il tema del sottopasso per le auto davanti alla stazione con l’annuncio di uno studio di fattibilità da parte dei progettisti ma soprattutto c’è la questione dell’abbattimento previsto di viale degli Scaligeri. Un’ipotesi che se realizzata inciderebbe negativamente per due anni sia sul traffico cittadino sia su quello provinciale e danneggerebbe i distretti produttivi ed economici. A novembre IricavDue ha consegnato gli studi sul traffico e a dicembre, su queste pagine, si anticipava una proposta alternativa (la cosiddetta «fasizzazione») concepita da Vi.Abilità e firmata da Comune, Provincia e Camera di commercio. La proposta è stata inviata la scorsa settimana al general contractor per la Tav che si è presa quindici giorni di tempo per valutarla.
Il primo impatto, però, è stato positivo. O almeno così, il presidente della Provincia Andrea Nardin, ha interpretato la circostanza che IricavDue non abbia posto un «no» immediato. Ieri delle «fasizzazione» sono emersi i dettagli progettuali che mancavano. Si parla così di «un nuovo viadotto a una corsia di marcia a ovest dell’esistente (11 metri più a ovest di quello attualmente a progetto) da utilizzare mentre verrebbe demolito l’esistente. Una volta completata la demolizione del vecchio, si realizzerebbe l’allargamento del nuovo a due corsie per senso di marcia, rendendolo definitivo» spiega Nardin.