Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Centro trasporti all’ex Lanerossi piano in salita, mancanomilioni
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Un risarcimento minore delle aspettative e una discriminante imposta dal Comune abbassano le quote di un futuro deposito di Società Vicentina Trasporti nell’ex Lanerossi ai Ferrovieri. Così come «studiato» dal presidente della Provincia Andrea Nardin. Il quale puntava sull’indennizzo di IricavDue per la porzione di terreno provinciale in parte occupato dalla sede di Svt in viale Milano che sarà espropriato nell’ambito dei lavori della Tav per rivoluzionare e traslocare ai Ferrovieri il deposito dei mezzi, uffici, deposito Brt (Bus rapid transit) e spazi dell’azienda di trasporti che vede proprio Palazzo Nievo come azionista di maggioranza. Da IricavDue, da quanto emerge, arriverebbero «solo» tra i 4 e i 5 milioni, una cifra decisamente bassa per operare nello stabilimento abbandonato dal 1994. Per sovrappiù il Comune, cui spetterebbe una variante urbanistica, porrebbe come condizione importante: il parco verde deve rimanere intonso. Di conseguenza le chance di sviluppo dell’area resterebbero limitate nonostante ci sia ancora la possibilità di costruire 120 mila metri cubi di residenziale suscettibili di perequazione concessi con il Piano Interventi del 2012. Sono questi i temi all’ordine del giorno del vertice previsto lunedì a Palazzo Trissino. Intendiamoci: i punti interrogativi, fin dall’inizio, sono stati molti anche sotto il profilo della sostenibilità economica- finanziaria dell’idea. Ma l’incontro in agenda da qui a pochi giorni sarà prodromico anche alla possibilità che la Provincia acquisti l’area di 67.800 metri quadri. Contatti tra Palazzo Nievo e il curatore di Aree Urbane, la società proprietaria in liquidazione, ci sono già stati.
Dopo due aste deserte, da oltre un milione di euro il prezzo dell’area è sceso a 600 mila. Un appartamento in centro storico con garage, per dire, costa di più. Svt e il suo presidente Simone Vicentini sono alla finestra. È vero che la Provincia può sempre contestare e ricorrere contro il risarcimento offerto da IricavDue ma è una strada in salita. Paradossalmente le condizioni ostative di un trasloco ai Ferrovieri e il risarcimento offerto da IricavDue rimettono però in gioco il progetto originario. Ossia lasciare l’hub del Tpl nella porzione della stazione di viale Milano che non sarà «mangiata» dalla Tav per trasferire il resto in viale Fusinieri, in un’area di 30 mila metri quadri oggi proprietà di Agsm Aim. Area per la quale Svt paga un affitto di 300 mila euro l’anno per mantenere uffici direzionali, deposito, officine del trasporto urbano. Trasferire tutto in viale Fusinieri, per inciso, è un progetto nato prima della presidenza Vicentini ma che Vicentini ha sempre sposato. Un progetto che si articola nell’acquisto da parte di Provincia o Svt della superficie già utilizzata più altri 30 mila metri quadri, sempre proprietà di Agsm Aim, nei quali si sono un gasometro e una cabina primaria di ricivitrice elettrica. Entrambi strumenti fondamentali a Svt anche alla luce della futura gestione della linea Brt elettrica. In passato sul valore di questi 60 mila metri quadri erano state redatte più perizie. La più recente firmata dall’Agenzia delle Entrate valutava l’intera area poco più di 3 milioni. Ecco perché il risarcimento di IricavDue può essere comodo.
Verde
Il Comune impone che resti tale l’area dell’ex Lanerossi che oggi è parco