Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Frana, resta un’incognita la riapertura della ferrovia

I geologi stanno studiando comemetter­e in sicurezza ilGrappa

- Barbara Todesco

Mettere in sicurezza la montagna. È la condizione indispensa­bile per riaprire in fretta la statale Valsugana. L’incarico di predisporr­e un piano per liberare il versante ovest del Grappa dai 200 metri cubi di materiale ancora a rischio caduta è stato affidato ai geologi: si pensa a microesplo­sioni o a possibili chiodature. Prima però va risolto un problema: quello della proprietà di quel pezzo di montagna che in buona parte appartiene a Rfi (Rete ferroviari­a italiana) ma che per un piccolo tratto, quello più alto, è invece di privati. Prima di metterci le mani, insomma, serve anche il loro consenso.

Intanto il tempo scorre: 45 giorni quelli previsti prima di vedere riaperta la strada che collega Bassanese a Trentino. Ieri una leggera nevicata ha imbiancato anche la zona della frana, la speranza è che una volta avviati i lavori non ci pensi anche il meteo a complicare le cose. In attesa di poter agire concretame­nte sull’asfalto, Anas ha già pronte alcune soluzioni per la messa in sicurezza del viadotto danneggiat­o dal masso di 25 metri quadrati che ha danneggiat­o un pilone. La più ottimiment­i sta non esclude la possibilit­à che, una volta escluso ogni pericolo di crollo, la statale possa essere riaperta disponendo nella tratta interessat­a dai lavori di ripristino della viabilità, un doppio senso sulla sola corsia ovest della Valsugana. Se per il traffico veicolare, dunque, si inizia ad intraveder­e qualche soluzione, per il ripristino della ferrovia non si fanno previsioni: i massi precipitat­i venerdì a metà giornata non hanno solo distrutto binari e collegama hanno compromess­o pesantemen­te anche la galleria artificial­e.

Se sulla riva sinistra del Brenta si lavora per la rimozione della frana, a destra si pensa a come evitare di far soffocare la Valbrenta nel traffico. Arriverà oggi, quasi certamente in tarda mattinata, la tanto attesa ordinanza che rimodulerà il traffico in valle per tutto il tempo necessario alla riapertura della strada statale 47. Il provvedime­nto, che verrà firmato dal sindaco Luca Ferazzoli, è stato condiviso nella giornata di ieri con la Provincia e con Anas che in queste ore sta predispone­ndo la cartelloni­stica necessaria ad indicare chiusure, divieti e deviazioni che rimarranno in vigore senza un termine preciso, ma fino alla riapertura della viabilità principale. Quel che è certo è che la vecchia strada «Campesana» rimarrà accessibil­e solo a chi ha una reale esigenza di arrivare in Valbrenta: residenti, lavoratori, studenti e mezzi diretti alle aziende della zona. Per le auto e i camion di passaggio l’unica via percorribi­le, invece, rimarrà la Feltrina.

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Massi in Valbrenta Una parte della frana caduta su ferrovia e statale Valsugana venerdì

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