Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

LeMelette al bambino ferito «Se vorrà sarà nostro ospite»

Incidentei­npista, gliindagat­isonotrema­estrietrea­ddettialla­seggiovia

- Rebecca Luisetto

«Se il bambino avrà ancora voglia di sciare, sarà nostro ospite». Sono le parole di Mario Timpano, vicepresid­ente della società LeMelette di Gallio, dove domenica pomeriggio si è fatto molto male un bambino di 6 anni di San Bonifacio (Verona). Il piccolo è scivolato dalla seggiovia, precipitan­do sul ciglio della strada. «Al momento stanno procedendo le indagini – spiega Timpano - sia da parte della procura di Vicenza che del ministero dei Trasporti. Anche noi attendiamo la relazione che Roma farà in merito al funzioname­nto dell’impianto e a che cosa sia davvero accaduto » . Intanto, come scritto ieri, in procura il fascicolo per lesioni personali colpose, nelle mani del sostituto procurator­e Maria Elena Pinna, vede indagate sei persone. Tre sono maestri di sci e tre addetti alla seggiovia. Tra i dubbi da chiarire, infatti, c’è quello della «sbarra». Più di un testimone sostiene che la sbarra non sia mai stata completame­nte chiusa, questo perché il bambino si sarebbe seduto male. Sulla seggiola con lui c’era un altro bambino,

appartenen­te alla stessa scuola di sci, e un ragazzo di 16 anni. Quest’ultimo è stato colui che ha tentato in tutti i modi di trarre il bambino in salvo. Non appena il piccolo è scivolato, il sedicenne gli ha afferrato il braccio e ha cominciato ad urlare. Gli addetti all’impianto di risalita hanno alzato la testa e, vedendo il bambino a penzoloni nel vuoto, hanno bloccato la seggiovia e l’hanno fatta retroceder­e lentamente. Purtroppo, a pochi metri da valle, il sedicenne ha perso la presa e il bambino

è precipitat­o sulla strada, dove un pedone aveva bloccato il traffico non appena si era accorto di che cosa stesse accadendo. Il fatto che sia caduto molto più a valle rispetto al punto in cui era scivolato ha salvato la vita al bambino: se fosse caduto subito si sarebbe trovato ad atterrare in un bosco con un terreno roccioso. Immediati sono stati i soccorsi alla vittima. Ad essere presente sia il personale della seggiovia sia i carabinier­i del servizio piste, che hanno chiamato i soccorsi. Fino all’arrivo del personale sanitario il bambino è rimasto sempre cosciente, poi i medici e gli infermieri lo hanno stabilizza­to e trasferito in elicottero nell’ospedale San Bortolo di Vicenza insieme al papà, accorso nel frattempo. Al termine degli accertamen­ti è emerso che il bambino nella caduta aveva riportato fratture, in particolar­e al bacino in quattro punti e al femore. Proprio al femore è stato operato il giorno seguente, lunedì. Un intervento andato a buon fine. Ieri sera il baby sciatore è stato dimesso dall’ospedale, ma la prognosi è ancora lunga perché dovrà riprenders­i totalmente dalle fratture. Nel periodo di tempo che va dalla caduta, ai soccorsi, fino all’arrivo dell’elicottero e alla sua partenza, il sedicenne è rimasto lì presente. Era sotto shock, ma non ha mai voluto allontanar­si e ha continuato a raccontare ai presenti che lui lo aveva provato a tenerlo con tutte le sue forze fino alla fine. Mancavano davvero pochi metri alla salvezza del bambino. Poi, la caduta.

Dimesso Il piccolo sciatore da ieri sera è a casa Nella caduta ha riportato ferite a bacino e femore

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Gallio La seggiovia da cui è caduto il bambino

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