Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’ordinanza sulla viabilità fra litigare Pove e Valbrenta

- Barbara Todesco

Primo giorno senz’auto (o quasi) ieri in Valbrenta, dov’è scattata l’ordinanza firmata dal sindaco Luca Ferazzoli che di fatto ha spezzato in due la valle, impedendo il passaggio a chi non è residente o non abbia una motivata ragione di transitare per l’abitato dell’ex comune di Valstagna. Dal ponte di Rialto fino a quello di Costa, dunque, traffico off limits e allora c’è chi, arrivato a Carpanè, si è visto costretto ad invertire la marcia ma anche chi, noncurante dei divieti, è transitato comunque sulla Valsugana chiusa dalla frana.

Quel che è certo è che se il provvedime­nto firmato da Ferazzoli è riuscito a rallentare il traffico non ha però placato le polemiche. Le prime sono arrivate sui social dal sindaco di Pove Francesco Dalmonte che ha definito la chiusura della valle «un mini lockdown» per i suoi cittadini. «Dalle nostre parti non passa più nessuno – ha dichiarato – tanto che si può tranquilla­mente attraversa­re il nostro tratto di statale 47 a piedi, senza temere di essere investiti».

Un’affermazio­ne che poco è piaciuta al primo cittadino di Valbrenta: « Il vero lockdown - è la risposta di Ferazzoli - è quello che da 50 anni i miei cittadini sono costretti a vivere tutti i weekend quando traffico e smog li costringon­o a rimanere chiusi in casa».

A far arrabbiare Dalmonte è stato il mancato coinvolgim­ento del territorio («ho appreso le chiusure da social e stampa», le sue parole) e il timore che le limitazion­i al traffico possano avere pesanti ripercussi­oni sulle attività economiche della zona. «Quarantaci­nque giorni di chiusura potrebbero essere anche sopportabi­li – commenta – ma temo che i tempi alla fine saranno ben più lunghi e in quel caso ci potrebbero essere attività che rischiano di chiudere: penso ai distributo­ri di benzina, alle farmacie e più in generale alle realtà che corrono lungo la statale 47». Per questo Dalmonte già ieri ha inviato una richiesta formale al prefetto perché apra un tavolo tecnico allargato capace di trovare alternativ­e all’attuale situazione che rischia di protrarsi a lungo nel tempo. E intanto anche Confcommer­cio ha convocato una riunione sul tema per martedì con i sindaci del territorio.

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