Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’ordinanza sulla viabilità fra litigare Pove e Valbrenta
Primo giorno senz’auto (o quasi) ieri in Valbrenta, dov’è scattata l’ordinanza firmata dal sindaco Luca Ferazzoli che di fatto ha spezzato in due la valle, impedendo il passaggio a chi non è residente o non abbia una motivata ragione di transitare per l’abitato dell’ex comune di Valstagna. Dal ponte di Rialto fino a quello di Costa, dunque, traffico off limits e allora c’è chi, arrivato a Carpanè, si è visto costretto ad invertire la marcia ma anche chi, noncurante dei divieti, è transitato comunque sulla Valsugana chiusa dalla frana.
Quel che è certo è che se il provvedimento firmato da Ferazzoli è riuscito a rallentare il traffico non ha però placato le polemiche. Le prime sono arrivate sui social dal sindaco di Pove Francesco Dalmonte che ha definito la chiusura della valle «un mini lockdown» per i suoi cittadini. «Dalle nostre parti non passa più nessuno – ha dichiarato – tanto che si può tranquillamente attraversare il nostro tratto di statale 47 a piedi, senza temere di essere investiti».
Un’affermazione che poco è piaciuta al primo cittadino di Valbrenta: « Il vero lockdown - è la risposta di Ferazzoli - è quello che da 50 anni i miei cittadini sono costretti a vivere tutti i weekend quando traffico e smog li costringono a rimanere chiusi in casa».
A far arrabbiare Dalmonte è stato il mancato coinvolgimento del territorio («ho appreso le chiusure da social e stampa», le sue parole) e il timore che le limitazioni al traffico possano avere pesanti ripercussioni sulle attività economiche della zona. «Quarantacinque giorni di chiusura potrebbero essere anche sopportabili – commenta – ma temo che i tempi alla fine saranno ben più lunghi e in quel caso ci potrebbero essere attività che rischiano di chiudere: penso ai distributori di benzina, alle farmacie e più in generale alle realtà che corrono lungo la statale 47». Per questo Dalmonte già ieri ha inviato una richiesta formale al prefetto perché apra un tavolo tecnico allargato capace di trovare alternative all’attuale situazione che rischia di protrarsi a lungo nel tempo. E intanto anche Confcommercio ha convocato una riunione sul tema per martedì con i sindaci del territorio.