Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
L’emozione di PaolaMarini «Questa è una comunità che dà valore alla cultura»
All’ex direttrice deimusei il premio più importante
Dalla cultura allo sport, dall’imprenditoria al volontariato sociale, passando per l’impegno amministrativo. Abbracciano diversi ambiti i premi ai benemeriti intitolati al santo patrono assegnati ieri pomeriggio dal Comune nella sala Da Ponte.
Il Premio Cultura, il più prestigioso, è andato a Paola Marini, già direttrice dei musei cittadini con i quali, nonostante i prestigiosi incarichi ricoperti in seguito, ha sempre mantenuto un forte legame e oggi ne è componente del comitato scientifico. «Dopo aver lavorato per 11 cerimonie di San Bassiano, mai avrei immaginato di salire su questo palco da premiata - ha dichiarato commossa - In questa città è iniziatala mia carriera. Mi ha accolta quando ero una trentenne sconosciuta affidandomi il patrimonio del suo bene più prezioso. Oggi le restituisco una piccola parte di quello che ho ricevuto. Bassano è una comunità che sa riconoscere il valore della cultura».
A ricevere il «Città di Bassano» l’ex sindaco Sergio Martinelli, per 40 amministratore pubblico e attivo nell’associazionismo cattolico. Ha fondato il Comune dei giovani, la scuola Cultura Cattolica e l’omonimo premio. « Non sono un fautore della teoria che punta ad “un uomo solo al comando” – ha detto - ma credo nel gioco di squadra e nell’amore della verità».
Quattro, quest’anno, i riconoscimenti «San Bassiano».
Uno è stato assegnato a Fabio Campagnolo, imprenditore, capace di coniugare il suo impegno professionale con quello sociale, culturale e sportivo. «La nostra città è la miglior influencer che abbiamo: non delude mai - ha osservato Campagnolo, citando poi un insegnamento trasmessogli dalla nonna - Da una mano aperta esce ma anche entra molto; da una chiusa non entra nulla». Un «San Bassiano» anche alla società Bassano Rally Racing, che da 40 anni organizza il Rally Città di Bassano e trasmette passione agli appassionati di questa disciplina. «È un riconoscimento che ci spinge a guardare al futuro», ha osservato Paolo Grandesso che con il presidente del team, Narciso Paccagnella, è salito sul palco della sala Da Ponte. Gli altri due «San Bassiano» sono stati assegnati al monastero della Santa Croce di Campese e allo studioso e divulgatore Otello Fabris. Presenza secolare, luogo di fede, simbolo di accoglienza, il monastero benedettino conserva oggi gli stessi valori fondanti di 900 anni fa. Il premio è stato ritirato dal parroco di Campese don Massimo Valente che ha ricordato come il sito sia ancora un prezioso punto di riferimento per il cristianesimo e per la comunità. Fabris ha iniziato 70 anni fa il suo percorso di studioso della storia e tradizioni locali diffondendo in particolare la figura e le opere di Teofilo Folengo vissuto nel monastero di Campese. «Il bello va condiviso e non goduto da soli», ha sottolineato. Il riconoscimento «Un gesto per la città » è andato a Marco Fioravanzo che, coniando il motto «Far del bene fa stare bene», da anni organizza eventi, cene, feste, sfide per raccogliere fondi a favore dell’Associazione oncologica San Bassiano. «È un premio a tutti i volontari del sodalizio», ha detto dal palco.
Infine i riconoscimenti ai giovani laureati: il «Virgilio Chini» a Caterina Lunardon; il « Valentino Baccin » a Elisa Trento e il «Premio tesi di laurea su Bassano e il Bassanese» ad Alessandro Galvanetti.
Martinelli
Premiato l’ex sindaco «Credo nel gioco di squadra e nell’amore della verità»