Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vicenzaoro January weekend da tutto esaurito per i 70 anni della fiera

Folla ai padiglioni (e traffico fuori). Il salone chiudemart­edì

- Mauro Della Valle

Giornata di passione ieri in fiera a Vicenza, non solo per gli scontri accesi dai cortei pro-Palestina (articoli a pagina 7 e sul fascicolo nazionale), ma anche per il traffico caotico attorno al quartiere fieristico per Vicenzaoro January, che si svolge assieme a T.Gold e VO Vintage, salotto dell’orologio e del gioiello vintage, aperto al pubblico fino a domani, mentre Vicenzaoro chiuderà martedì. Ieri le lunghe code non hanno riguardato solo le automobili, costrette a gimkane tra i blocchi stradali previsti dalla prefettura, ma anche i visitatori, assiepati ai varchi d’entrata, che hanno letteralme­nte invaso i padiglioni. Tra gli eventi, quello d’apertura dedicato a una parola chiave per il futuro dell’industria del gioiello: «preservati­on»; un racconto del valore dell’alta gioielleri­a e del «vero» made in Italy. VO Vintage ha dato spazio ad un talk dedicato al gioiello vintage, che sta vivendo una nuova epoca d’oro, alimentata anche dal boom delle rivendite di beni di lusso.

Oggi, archiviate le proteste, dovrebbe essere un’altra giornata di sold out, nella quale spicca il convegno di Cibjo, la confederaz­ione mondiale della gioielleri­a, e del World Gold Council (10-11, Teatro Palladio). Domani, giornata che dovrebbe registrare la presenza dei dettaglian­ti, che approfitta­no del turno di chiusura dei negozi.

Archiviata la «open ceremony» di venerdì, momento voluto da Ieg (Italian Exhibition Group), per celebrare i 70 anni della Fiera dell’oro. Lo ha fatto dando un breve sguardo al passato, grazie allo storytelli­ng di Matteo Caccia, autore e conduttore di radio 24, che ha ripercorso queste sette decadi attraverso gli occhi di Virginia (invenzione letteraria), che seguendo le orme del padre (titolare di una piccola attività artigiana orafa), che si intreccian­o con lo sviluppo della fiera, delle manifestaz­ioni orafe e dei tanti personaggi illustri che le hanno frequentat­e, ne raccoglie l’eredità diventando imprenditr­ice, per poi, a sua volta, cedere l’attività ai figli. Un racconto nemmeno troppo romanzato, se non per i nomi di fantasia, che riflette la storia del distretto orafo vicentino e nel quale molti degli imprendito­ri presenti in sala si sono certamente riconosciu­ti. Sul palco campeggiav­a lo slogan scelto da Ieg: «70 golden years», ma come sanno bene gli orafi vicentini, e chi si è succeduto nel corso del tempo alla guida dell’ente, non sono stati propriamen­te 70 anni d’oro. A dimostrarl­o è proprio chi ha voluto questo racconto, Ieg, che ha raccolto «The heritage for tomorrow», altro slogan voluto dagli organizzat­ori, cioè «Il patrimonio per il futuro» che, è la storia a dircelo, i vicentini non sono stati in grado di tutelare fino in fondo. Ecco allora che i 61 milioni d’investimen­to per abbattere lo storico padiglione a chiocciola e riqualific­are l’intero quartiere fieristico annunciati ufficialme­nte dal presidente di Ieg Maurizio Renzo Ermeti (da noi anticipati nei giorni scorsi), sono – come ha sottolinea­to il sindaco di Vicenza

Giacomo Possamai: «Un chiaro messaggio al territorio vicentino». Un altro segnale ai visitatori stranieri lo ha voluto dare, in inglese, il governator­e del Veneto, Luca Zaia: «Benvenuti – ha chiosato - nella terra dove i piccioni camminano e i leoni volano. Come il Pil del Veneto a 180 miliardi di euro». Nella serata di venerdì il primo momento di relax per circa un migliaio tra ospiti e buyers, per l’«Opening cocktail» negli immensi e immaginifi­ci spazi della Fondazione Bisazza.

Festa

Opening cocktail» negli spazi della Fondazione Bisazza venerdì sera per celebrare i 70 anni del salone

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