Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Venezia, così famale

A Cosenza avvio fortema in 20’ arrivano tre gol, poi non riesce la rimonta Sconfitta e addio al secondo posto. Vanoli: «Subiamo troppe reti, questa è una lezione»

- Alessandro Mossini

Venti minuti di rumba a inizio gara costano al Venezia partita e secondo posto. Il Cosenza vince 4-2 con lo show personale di Gennaro Tutino e ritrova il successo, mentre la squadra di Vanoli viene agganciata dalla Cremonese e staccata dal Como.

Nel diluvio del San VitoMarull­a gli arancioner­overdi annaspano fin da subito, accettando di infilarsi in una partita pazza (38 tiri totali, 2216 per i calabresi) con squadre lunghissim­e fin dal calcio d’inizio: potevano andare in vantaggio dopo 4 minuti (tira Candela, Venturi ribatte sulla linea a Micai battuto) o poco dopo con l a zuc c a t a di Pohjanpalo a lato di poco. Potevano andare sotto con Tutino al 6’ (Joronen blocca sulla linea) o, come ci sono effettivam­ente andati, al minuto 10 quando Tutino col sinistro da fuori area fa secco Joronen, sfruttando l’uscita troppo blanda di Tessmann in marcatura. L’1-0 risucchia ancora di più il Venezia nel gorgo: Joronen ci mette una pezza su Praszelik ma viene fulminato al 19’ dalla volée di pura potenza di Marras, sul cross di Frabotta, nel sonno della retroguard­ia di Vanoli. E siccome quando piove poi grandina, passano 90 secondi e arriva il tris: altra discesa di Frabotta, traversa di Forte da pochi passi, sul rimpallo lungo Zuccon calcia e centra Tutino, la cui deviazione fortuita spiazza Joronen per il 3- 0. Buonanotte.

E pensare che il Cosenza dietro non è granché: basta una minima accelerata al Venezia per il gol del 3-1, con un’azione corale rifinita da Johnsen per il tap- in della speranza di Busio. Chiuso il primo tempo sotto di due gol, grazie a Sverko che salva il tiro a botta sicura di Frabotta, Vanoli prova il doppio centravant­i Pohjanpalo-Gytkjaer ma l’avvio di ripresa è la fiera dello spreco. Il finlandese cicca un tiro da buona posizione, l’ex Monza di testa non inquadra la porta sguarnita mandando la palla ad accarezzar­e la traversa e peggio di entrambi fa Johnsen, che si divora il 3-2 davanti a Micai. Troppo, per sognare la rimonta. Sverko con un altro salvataggi­o sulla linea di porta su Tutino rinvia il k.o. ma il cazzotto finale arriva comunque all’81’, ancora con il devastante Tutino: gran destro a giro a battere Joronen, prima tripletta in B di un giocatore del Cosenza 4 2 nell’era dei tre punti e pallone portato a casa. Nel finale il Venezia segna il gol del 4-2 con un’azione passata tutta dai piedi dei subentrati (Dembelé per Olivieri e assist per la rete di Gytkjaer a porta vuota), ma ormai è troppo tardi.

«Con quell’occasione in avvio forse abbiamo pensato che le cose fossero semplici — osserva Vanoli— abbiamo abbassato la guardia ed è stato un errore. Sarà una lezione per questo girone di ritorno, dove le cose cambiano: dobbiamo essere più umili e lavorare, stiamo prendendo troppi gol in questi mesi». I sette subiti tra Sampdoria e Cosenza, infatti, sono un campanello d’allarme.

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Il tecnico arancioner­overde Paolo Vanoli e il gol del momentaneo 2-0 segnato da Marras
(Lapresse) A Cosenza Il tecnico arancioner­overde Paolo Vanoli e il gol del momentaneo 2-0 segnato da Marras

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