Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Venezia, così famale
A Cosenza avvio fortema in 20’ arrivano tre gol, poi non riesce la rimonta Sconfitta e addio al secondo posto. Vanoli: «Subiamo troppe reti, questa è una lezione»
Venti minuti di rumba a inizio gara costano al Venezia partita e secondo posto. Il Cosenza vince 4-2 con lo show personale di Gennaro Tutino e ritrova il successo, mentre la squadra di Vanoli viene agganciata dalla Cremonese e staccata dal Como.
Nel diluvio del San VitoMarulla gli arancioneroverdi annaspano fin da subito, accettando di infilarsi in una partita pazza (38 tiri totali, 2216 per i calabresi) con squadre lunghissime fin dal calcio d’inizio: potevano andare in vantaggio dopo 4 minuti (tira Candela, Venturi ribatte sulla linea a Micai battuto) o poco dopo con l a zuc c a t a di Pohjanpalo a lato di poco. Potevano andare sotto con Tutino al 6’ (Joronen blocca sulla linea) o, come ci sono effettivamente andati, al minuto 10 quando Tutino col sinistro da fuori area fa secco Joronen, sfruttando l’uscita troppo blanda di Tessmann in marcatura. L’1-0 risucchia ancora di più il Venezia nel gorgo: Joronen ci mette una pezza su Praszelik ma viene fulminato al 19’ dalla volée di pura potenza di Marras, sul cross di Frabotta, nel sonno della retroguardia di Vanoli. E siccome quando piove poi grandina, passano 90 secondi e arriva il tris: altra discesa di Frabotta, traversa di Forte da pochi passi, sul rimpallo lungo Zuccon calcia e centra Tutino, la cui deviazione fortuita spiazza Joronen per il 3- 0. Buonanotte.
E pensare che il Cosenza dietro non è granché: basta una minima accelerata al Venezia per il gol del 3-1, con un’azione corale rifinita da Johnsen per il tap- in della speranza di Busio. Chiuso il primo tempo sotto di due gol, grazie a Sverko che salva il tiro a botta sicura di Frabotta, Vanoli prova il doppio centravanti Pohjanpalo-Gytkjaer ma l’avvio di ripresa è la fiera dello spreco. Il finlandese cicca un tiro da buona posizione, l’ex Monza di testa non inquadra la porta sguarnita mandando la palla ad accarezzare la traversa e peggio di entrambi fa Johnsen, che si divora il 3-2 davanti a Micai. Troppo, per sognare la rimonta. Sverko con un altro salvataggio sulla linea di porta su Tutino rinvia il k.o. ma il cazzotto finale arriva comunque all’81’, ancora con il devastante Tutino: gran destro a giro a battere Joronen, prima tripletta in B di un giocatore del Cosenza 4 2 nell’era dei tre punti e pallone portato a casa. Nel finale il Venezia segna il gol del 4-2 con un’azione passata tutta dai piedi dei subentrati (Dembelé per Olivieri e assist per la rete di Gytkjaer a porta vuota), ma ormai è troppo tardi.
«Con quell’occasione in avvio forse abbiamo pensato che le cose fossero semplici — osserva Vanoli— abbiamo abbassato la guardia ed è stato un errore. Sarà una lezione per questo girone di ritorno, dove le cose cambiano: dobbiamo essere più umili e lavorare, stiamo prendendo troppi gol in questi mesi». I sette subiti tra Sampdoria e Cosenza, infatti, sono un campanello d’allarme.