Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«È l’ora di cacciare il Bocciodrom­o» E l’Ucei: «Scene da caccia all’ebreo»

Tensione dopo gli scontri di sabato suGaza: botta e risposta FdI-Pd. Stasera il confronto in Consiglio

- Federico Murzio

Il clima politico è incandesce­nte. Questa sera in Consiglio comunale l’affaire dello scontro di sabato tra polizia e militanti dei centri sociali entrerà dalla porta principale, sulla scorta delle osservazio­ni mosse dall’opposizion­e. Con in testa Idea Vicenza e Lega a chiedere conto alla giunta del ruolo avuto dall’amministra­zione al comitato ordine e sicurezza pubblica e «pretendere» un allontanam­ento definitivo dal Bocciodrom­o.

I tafferugli, le cariche della polizia, dieci agenti feriti, una ventina i contusi tra i manifestan­ti sono il frutto del corteo promosso dai centri sociali del Nordest, Bocciodrom­o compreso, nella giornata clou di VicenzaOro. L’intento di disturbare o boicottare gli operatori israeliani presenti alla Fiera deviando il percorso prescritto dalla questura ha fatto dire a Noemi Di Segni, presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane che è partita «la caccia all’ebreoisrae­liano o all’israeliano­ebreo». Ieri pomeriggio, la deputata del Pd Maria Cecilia Guerra della segreteria di Elly Schlein, ha affermato che «il Pd è contrario ad ogni forma di violenza. Figuriamoc­i una violenza di questo tipo così motivata anche da un odio antisemita che ovviamente non ci appartiene». Parole rispondono alle dichiarazi­oni del capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti di qualche ore prima. Il quale per altro introduce un tema prettament­e vicentino. «Dopo il silenzio imbarazzan­te della Schlein sui centri sociali e sugli episodi di Vicenza è necessario un chiariment­o sull’utilizzo di locali di proprietà del Comune concessi, da oltre un decennio, al centro sociale Bocciodrom­o». Dall’autunno 2019, anno in cui a conclusion­e di un bando il Comune diede il via libera a partire dal 2020 all’utilizzo del capannone di via Rossi, il Bocciodrom­o ha promosso più di un evento critico: l’imbrattame­nto della caserma Usa Ederle, l’occupazion­e di Palazzo Trissino, un corteo non autorizzat­o su viale degli Scaligeri. Queste due ultime azioni, per inciso, contro la realizzazi­one della Tav. E non sono in pochi a percepire ciò che è successo sabato come prove generali di quanto potrebbe accadere con l’arrivo dei cantieri Tav. I quali, come previsto, porteranno all’abbattimen­to anche del capannone di via Rossi. Nonostante questo «dettaglio» si sono moltiplica­te le voci per revocare la concession­e firmata per la prima volta dalla giunta di centrosini­stra guidata da Achille Variati. «Appare stucchevol­e il tentativo del sindaco Giacomo Possamai di attribuire ad altri le proprie responsabi­lità concretizz­atesi nel non richiedere misure adeguate di tutela della città in sede di comitato ordine e sicurezza - dice l’ex sindaco Francesco Rucco - ma soprattutt­o nell’evitare una decisione doverosa: è maturato infatti il presuppost­o necessario per esercitare la revoca della concession­e del Bocciodrom­o». Da Palazzo Trissino non si registrano posizioni ufficiali. Ma ciò che emerge è l’impossibil­ità della revoca della concession­e che va a scadenza naturale nel 2025. In punta di diritto, infatti, la concession­e è stata firmata con quattro associazio­ni (tre di promozione sociale, una sportiva), il nome del Bocciodrom­o non appare da nessuna parte.

La concession­e Sottoscrit­ta nel 2020, è stata firmata da quattro associazio­ni. Il collettivo non compare

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Presidente Noemi Di Segni dell’Ucei

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