Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«È l’ora di cacciare il Bocciodromo» E l’Ucei: «Scene da caccia all’ebreo»
Tensione dopo gli scontri di sabato suGaza: botta e risposta FdI-Pd. Stasera il confronto in Consiglio
Il clima politico è incandescente. Questa sera in Consiglio comunale l’affaire dello scontro di sabato tra polizia e militanti dei centri sociali entrerà dalla porta principale, sulla scorta delle osservazioni mosse dall’opposizione. Con in testa Idea Vicenza e Lega a chiedere conto alla giunta del ruolo avuto dall’amministrazione al comitato ordine e sicurezza pubblica e «pretendere» un allontanamento definitivo dal Bocciodromo.
I tafferugli, le cariche della polizia, dieci agenti feriti, una ventina i contusi tra i manifestanti sono il frutto del corteo promosso dai centri sociali del Nordest, Bocciodromo compreso, nella giornata clou di VicenzaOro. L’intento di disturbare o boicottare gli operatori israeliani presenti alla Fiera deviando il percorso prescritto dalla questura ha fatto dire a Noemi Di Segni, presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane che è partita «la caccia all’ebreoisraeliano o all’israelianoebreo». Ieri pomeriggio, la deputata del Pd Maria Cecilia Guerra della segreteria di Elly Schlein, ha affermato che «il Pd è contrario ad ogni forma di violenza. Figuriamoci una violenza di questo tipo così motivata anche da un odio antisemita che ovviamente non ci appartiene». Parole rispondono alle dichiarazioni del capogruppo FdI alla Camera Tommaso Foti di qualche ore prima. Il quale per altro introduce un tema prettamente vicentino. «Dopo il silenzio imbarazzante della Schlein sui centri sociali e sugli episodi di Vicenza è necessario un chiarimento sull’utilizzo di locali di proprietà del Comune concessi, da oltre un decennio, al centro sociale Bocciodromo». Dall’autunno 2019, anno in cui a conclusione di un bando il Comune diede il via libera a partire dal 2020 all’utilizzo del capannone di via Rossi, il Bocciodromo ha promosso più di un evento critico: l’imbrattamento della caserma Usa Ederle, l’occupazione di Palazzo Trissino, un corteo non autorizzato su viale degli Scaligeri. Queste due ultime azioni, per inciso, contro la realizzazione della Tav. E non sono in pochi a percepire ciò che è successo sabato come prove generali di quanto potrebbe accadere con l’arrivo dei cantieri Tav. I quali, come previsto, porteranno all’abbattimento anche del capannone di via Rossi. Nonostante questo «dettaglio» si sono moltiplicate le voci per revocare la concessione firmata per la prima volta dalla giunta di centrosinistra guidata da Achille Variati. «Appare stucchevole il tentativo del sindaco Giacomo Possamai di attribuire ad altri le proprie responsabilità concretizzatesi nel non richiedere misure adeguate di tutela della città in sede di comitato ordine e sicurezza - dice l’ex sindaco Francesco Rucco - ma soprattutto nell’evitare una decisione doverosa: è maturato infatti il presupposto necessario per esercitare la revoca della concessione del Bocciodromo». Da Palazzo Trissino non si registrano posizioni ufficiali. Ma ciò che emerge è l’impossibilità della revoca della concessione che va a scadenza naturale nel 2025. In punta di diritto, infatti, la concessione è stata firmata con quattro associazioni (tre di promozione sociale, una sportiva), il nome del Bocciodromo non appare da nessuna parte.
La concessione Sottoscritta nel 2020, è stata firmata da quattro associazioni. Il collettivo non compare