Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pomari, gliortiurbani restanobloccati. Ilnodobonifica
Così vicini eppure così lontani. L’avvio degli orti urbani previsti nella discussa urbanizzazione ai Pomari è bloccato dal mancato passaggio di proprietà, tra privato e pubblico. Da anni. Una soluzione all’orizzonte non c’é. Quello che c’è è una procedura di bonifica aperta, con integrazioni chieste a suo tempo dal comitato Via (Valutazione impatto ambientale). Ma ciò che ancora non è chiaro, nemmeno a Palazzo Trissino che diede l’ok all’epoca del Pp4 (Piano particolareggiato 4 e successive modifiche), è chi debba procedere alla bonifica. Non è chiaro se sia a carico del privato, nell’ambito delle condizioni necessarie per perfezionare l’accordo con il Comune, o se sia onere del pubblico. E, in questo caso, servirebbero risorse che non ci sono. Ieri sera, intanto, si è tenuta un’assemblea di quartiere sulle future costruzioni previste nell’area cui i comitati civici si oppongono. Due le direttrici della protesta. La prima tocca la costruzione di un edificio, gemello per volumetrie, all’attuale sede della Camera di Commercio lì presente. La seconda interessa la realizzazione di due centri commerciali nei terreni accanto all’attuale Emisfero. Il rilascio dei permessi è vincolato delle prescrizioni del comitato Via. Tra queste rientra uno studio di caratterizzazione di un’area all’interno dei Pomari nella quale fu costruita una piattaforma sportiva. Si tratta di un’indagine simile a una bonifica con trivelle e carotaggi con ispezioni profonde. Non solo per il terreno ma anche per l’acqua. La società proprietaria e che si preoccupa dello sviluppo dell’area è Agrifutura (Gruppo Incos). Da quanto