Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Agenti immobiliar­i, ma abusivi la Finanza stanga nove persone

Gravitavan­o tutti su una stessa agenzia diVicenza: per loro 40mila euro dimulta

- Rebecca Luisetto F. M.

Non una, ma erano ben tre filiali di una nota agenzia di Vicenza in cui gravitavan­o nove intermedia­ri immobiliar­i abusivi. Per otto di loro, se pagheranno entro 60 giorni, la multa sarà pari a 40 mila euro, complessiv­amente. Ovvero 5 mila euro a testa. Al contrario, se lasceranno trascorrer­e più di due mesi, la sanzione potrà arrivare fino ai 7.500 o ai 15 mila euro a testa.

E il nono? Lui è un recidivo, per questo a suo carico è stata emessa una denuncia per esercizio abusivo di profession­e, che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da 10 mila a 50 mila euro.

La scoperta è stata fatta dalla guardia di finanza di Vicenza. I militari, dopo un approfondi­to controllo, si sono accorti che questi nove nomi non rientravan­o nella lista degli iscritti nell’apposita sezione del Rea (Repertorio economico amministra­tivo) del Registro delle Imprese. Non possedevan­o, poi, nemmeno la qualifica di agenti immobiliar­i, per cui sono richiesti dei precisi requisiti morali e profession­ali. Tra questi anche l’assenza di condanne per determinat­i reati o di provvedime­nti antimafia, la frequentaz­ione di un corso di formazione specifico e il superament­o di un esame a cura della Camera di Commercio locale. Una volta appurato tutto questo, le fiamme gialle hanno acquisito diversi documenti dalle tre sedi, delle mail aziendali da cui è stato possibile estrapolar­e alcune informazio­ni, da alcune agende digitali e, infine, da svariate dichiarazi­oni rese da parte di alcuni cl ient i . Al termine dell’indagine è stato chiaro che queste figure, nominate dall’agenzia come «procacciat­ori di affari» esterni, svolgevano in realtà l’attività di mediazione immobiliar­e e curavano tutti gli aspetti riguardant­i le trattative con i clienti. Infatti facevano visitare le case e gli uffici agli interessat­i e intrattene­vano anche i rapporti con gli altri profession­isti coinvolti nell’affare. Sono così scattate le sanzioni.

Questa operazione è un ulteriore intervento realizzato dalla Finanza vicentina a contrasto delle varie forme di abusivismo immobiliar­e. Poco tempo fa altre tre persone erano state sanzionate perché lavoravano come mediatori immobiliar­i senza essere iscritti nell’apposita sezione del Registro delle Imprese. Era poi stata sanzionata anche una società di capitali che svolgeva attività di mediazione immobiliar­e in assenza dei requisiti previsti dalla legge. In entrambi i casi, oltre alle multe da migliaia di euro, è stata fatta pure una segnalazio­ne alla Camera di Commercio, la quale in questi casi può adottare ulteriori provvedime­nti disciplina­ri a loro carico. I militari chiedono quindi massima attenzione da parte dei clienti nel momento in cui si rivolgono ad un intermedia­rio immobiliar­e, richiedend­o la prova della loro abilitazio­ne. Ad ogni modo, anche con una semplice ricerca nel portale della Camera di Commercio di Vicenza è possibile verificare se l’agente è iscritto oppure no. emerge il privato si è mosso in una fase preliminar­e presentand­o un piano cui il comitato Via ha chiesto di integrare perché insoddisfa­cente. L’orientamen­to espresso dalla Via sposa l’idea di evitare sorprese perché, per esempio, non potrebbero esserci contaminaz­ioni ma rifiuti. I quali non potrebbero essere agenti contaminan­ti ma nel caso dovrebbero comunque essere portati altrove. Insomma, l’intenzione è togliere ogni dubbio. E l’incognita su chi tra privato e pubblico deve fare che cosa, giacché l’area della piattaform­a non è proprietà di Agrifutura ma è parte delle opere di compensazi­one chiese a suo tempo dal Comune, e il dubbio su chi deve sostenere i costi sono ancora le variabili determinan­ti.

Ètornato ieri mattina in corte d’assise a Vicenza lo scienziato danese Philippe Grandjean, esperto delle conseguenz­e dei Pfas nel corpo umano. La sua prima volta in aula nel processo contro i 15 manager della ex Miteni, Icig e Mitsubishi accusati della contaminaz­ione delle sostanze perfluoroa­lchiliche in Veneto era stata a novembre, quando un problema con la traduzione dall’inglese all’italiano aveva creato qualche difficoltà. Alcuni tra gli avvocati della parte civile hanno quindi richiesto alla corte la revoca dell’incarico della precedente interprete. E così è stato. Ieri, una nuova interprete è stata presente al controesam­e da parte della difesa. I temi, ancora una volta, sono stati quelli della ricerca di Grandjean intitolata «Medical opinion on adverse effects of Pfas exposures» (Parere medico sugli effetti negativi dell’esposizion­e ai Pfas) e che riguarda tutte le correlazio­ni da lui trovate tra l’assimilazi­one di queste sostanze e delle patologie nel sistema immunitari­o, in quello endocrino e in quello riprodutti­vo. Durante l’audizione, inoltre, ha confermato ancora una volta come l’associazio­ne dei Pfas agli effetti avversi sulla salute umana è particolar­mente ben visibile nella cosiddetta «zona rossa» del Veneto. (r.l.)

Le violazioni Ufficialme­nte «procacciat­ori d’affari» in realtà svolgevano proprio quel mestiere

Il recidivo

Uno di loro aveva già precedenti: denunciato per esercizio abusivo della profession­e

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La scoperta È stata fatta dopo un controllo approfondi­to sulla lista degli iscritti al registro
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Gli striscioni Le proteste del comitato di residenti in zona

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