Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Frana, Valbrenta apre ai pendolari Confindustria: ora le nuove strade
Verticefraprefettoesindaci: possibilel’allentamentodellerestrizionial traffico. Leimprese: «Bastatergiversare, viaasoluzionistrutturali». Esullastataleincombeunaltrosmottamento
Nuovo vertice ieri mattina in Prefettura a Vicenza sulla frana che dal 12 gennaio sta paralizzando il traffico della Valbrenta. Come richiesto formalmente la scorsa settimana dal sindaco di Pove, Francesco Dal Monte, il prefetto Salvatore Caccamo ha riunito i primi cittadini di tutti i Comuni di Bassanese e dell’Altopiano di Asiago interessati dal blocco del traffico (Valbrenta, Pove, Solagna, Romano, Bassano, Enego, Foza, Marostica), oltre ad Anas ed Rfi, ascoltati assieme ai sindaci di Grigno e di Borgo, in qualità anche di presidente della Comunità di Valle Bassa Valsugana e Tesino. Tutti attorno ad un tavolo per fare il punto della situazione e soprattutto per trovare una soluzione al blocco della viabilità divenuto ancora più complesso dopo l’ordinanza firmata dal sindaco di Valbrenta, Luca Ferazzoli che di fatto impedisce a chiunque non risieda o lavori in Valbrenta di attraversare l’abitato di quello che fino a qualche anno fa era il comune di Valstagna. «L’ordinanza che ho firmato - ha spiegato al termine dell’incontro lo stesso Ferazzoli - aveva il compito ben preciso di decongestionare il traffico lungo la Valgadena, la nostra arteria comunale e questo mi pare sia stato da tutti compreso e condiviso. Sappiamo bene di aver creato non pochi disagi ai pendolari ma ho dato la massima disponibilità ad aprire la maglie dell’ordinanza affinché possa aumentare il numero di automobilisti autorizzati a transitare».
I primi a poter essere dispensati dal divieto potrebbero essere tutti quei lavoratori che risiedono nei Comuni limitrofi a quello di Valbrenta e che per ragioni professionali sono costretti a spostarsi quotidianamente dall’altra parte della frana. A decidere come «allargare le maglie», saranno gli stessi sindaci che si riuniranno oggi pomeriggio nella sede bassanese di Confcommercio che ha convocato i primi cittadini per un tavolo di confronto, necessario a risolvere i problemi delle tante attività imprenditoriali messe in crisi dalla chiusura. Di certo tutti gli amministratori, oggi, appaiono decisi a combattere insieme una battaglia indispensabile per ottenere risposte concrete agli annosi problemi della Valbrenta. Ieri è scesa in campo anche il consigliere regionale Pd Chiara Luisetto: «Sono anni che la progettazione per dare una concreta alternativa alla viabilità attuale è ferma: dopo lo stanziamento di 8 milioni per la progettazione l’assessore regionale De Berti annunciava nel 2022 l’avvio di una serie di tavoli che avrebbero dovuto individuare soluzioni per uno dei nodi viari più critici del Veneto, ma da allora nulla si è più mosso».
Che serva una «risoluzione strutturale e definitiva del collegamento tra vicentino e Trentino» è l’opinione di Confindustria Vicenza: «Non si può più tergiversare - esclama Claudio Pozza, delegato alle Infrastrutture -, il territorio e tutti i suoi enti competenti devono affrontare sia il tema della riqualificazione e messa in sicurezza della Statale 47 Valsugana, sia quello di un nuovo corridoio infrastrutturale che colleghi la pedemontana veneta con il Trentino».
Intanto i geologi incaricati da Rfi hanno confermato la presenza di una quantità di materiale franoso a rischio caduta pari a quello già staccatosi dal Grappa, mentre Anas si dice pronta a riaprire una carreggiata della statale, creando un’apposita parete di protezione, non appena la zona sarà messa in sicurezza.