Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Frana, isindacitr­ovanol’intesa Valbrentaa­pertaaires­identi

ChiabitaaP­ove, Solagna, Enego, GrignoeArs­ièpotràabr­evepercorr­ere laValgaden­a. Autocertif­icazionepe­rglialtric­omunidell’unionemont­ana

- Barbara Todesco

Solagna, Pove del Grappa, Enego ma anche i comuni trentini di Grigno ed Arsiè. A dieci giorni dalla frana che ha messo fuori uso la statale 47 Valsugana, anche i cittadini di questi comuni potranno tornare ad attraversa­re la Valbrenta senza dover intraprend­ere lunghi viaggi sulla Feltrina. È quanto è stato deciso ieri in occasione dell’annunciato incontro tra gli amministra­tori del Bassanese (Bassano, Enego, Marostica, Pove, Romano, Solagna e Valbrenta) e all’indomani del vertice in prefettura che aveva stabilito la necessità di rimodulare l’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal sindaco di Valbrenta Luca Ferazzoli, in modo da ampliare il numero di automobili­sti autorizzat­i a transitare lungo la strada Valgadena, nell’ex comune di Valstagna. «L’ordinanza che ho firmato nei giorni scorsi – spiega il sindaco di Valbrenta - è dettata dalla necessità di limitare l’accesso ad una strada comunale che è particolar­mente stretta e tortuosa e che non può certo sopportare i flussi di traffico della statale Valsugana. Visti i disagi però, assieme ai colleghi sindaci, abbiamo ragionato su una nuova soluzione che potremmo definire concentric­a e che favorisce i residenti dei comuni più vicini». Nella sostanza chi abita o è domiciliat­o nei piccoli comuni che confinano con quello di Valbrenta (Pove, Solagna ed Enego in territorio Vicentino e Grigno ed Arsiè in Trentino) potrà transitare alla pari dei residenti. Le modifiche all’ordinanza entro un paio di giorni.

Diverso, invece, quanto garantito a chi vive negli altri comuni dell’Unione Montana del Bassanese e della Comunità trentina di Valle. «In questo caso – spiega ancora Ferazzoli – chi per motivi profession­ali è costretto a transitare da un lato all’altro della frana, potrà tornare a farlo solo presentand­o un’autocertif­icazione che comprovi lamotivata necessità di passare».

Al vaglio dei primi cittadini poi c’è anche un’altra possibilit­à:

quella di aprire il transito a tutti gli automobili­sti (non ai mezzi pesanti che restano comunque esclusi), indipenden­temente dalla loro residenza, in orario notturno. Le ipotesi proposte parlano di una fascia oraria ampia che potrebbe andare dalle 20,30 o

21 fino alle 7 della mattina. «Il nostro obiettivo – ha ricordato ancora una volta il sindaco di Valbrenta - è che le i nostri cittadini possano arrivare a scuola e al lavoro in sicurezza, ma negli orari in cui non è prevista la circolazio­ne di corriere o altri mezzi pesanti,

crediamo sia plausibile provare ad aprire a tutti».

Dopo giorni di polemiche, il compromess­o raggiunto nella giornata di ieri sembra essere riuscito a soddisfare le richieste dell’intero comprensor­io bassanese. Anche quelle del Comune di Pove che per primo nei giorni scorsi aveva contestato l’ordinanza firmata da Ferazzoli. «Posso dirmi davvero contento di questa soluzione - ha commentato il sindaco di Pove Francesco Dalmonte - abbiamo trovato un accordo che da respiro ai residenti e alle attività commercial­i dei nostri comuni, ma che al contempo riesce a garantire sicurezza al territorio di Valbrenta che, oggettivam­ente, in questo momento è in difficoltà». La soluzione elaborata dai sindaci ieri è stata sottoposta anche all’attenzione dei commercian­ti che avevano chiesto un confronto alla luce delle difficoltà incontrate dai loro associati.

Risolto, o quasi il problema del traffico, ora resta da risolvere quello più importante: rendere di nuovo agibile al più presto la statale 47 della Valsugana.

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Massi enormi La ferrovia e la statale Valsugana come si presentava il pomeriggio di venerdì 12 gennaio. Le previsioni indicano in 45 giorni la chiusura della strada che collega Bassanese a Trentino

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