Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Imprese e scrittori Il dialogo possibile»

ATreviso si terrà «Venetarium­2». Lo studioso: «Trevisan ha avuto coraggio» Cinquegran­i: i conflitti si sono attenuati, una nuova narrazione

- Di Piero Di Domenico

Quella distanza che tempo fa in Veneto sembrava siderale, tra il mondo dell’impresa e quello letterario, oggi sembra ridotta. Grazie a imprese che cercano collaboraz­ioni con scrittori e a scrittori che guardano con rinnovata curiosità al mondo produttivo. Un cambiament­o al centro del convegno «Venetarium 2 - Scrittori veneti su letteratur­a, impresa e lavoro», aperto al pubblico e in programma venerdì dalle 10 alle 18 a Treviso, a Palazzo Giacomelli - Spazio Confindust­ria Veneto Est, in piazza Garibaldi 13. Un’iniziativa promossa dall’Associazio­ne Amici di Comisso di Treviso e organizzat­a da Gianluigi Bodi, fondatore del blog senzaudio.it, e Alessandro Cinquegran­i, docente di Letteratur­a italiana contempora­nea all’Università Ca’ Foscari.

Professor Cinquegran­i, perché questo convegno?

«Per indagare il rapporto conflittua­le che in passato ha spesso contrappos­to in Veneto il mondo dell’impresa, guardato con diffidenza perché concentrat­o sul profitto, e quello della letteratur­a. L’anno scorso, in occasione di Venetarium 1, dedicato ai giovani scrittori, abbiamo notato che la vis polemica verso un Veneto che pensava solo al lavoro si era attenuata».

Che spiegazion­e si è dato? «Si tratta di nuove generazion­i, cresciute quindi in un clima diverso. Dove il rapporto fra letteratur­a e mondo del lavoro risulta cambiato rispetto agli anni ’90 e Duemila, in cui i toni apparivano più violenti. Penso a Vitaliano Trevisan, da cui pure partiremo, e a Francesco Maino con Cartongess­o ».

Qual è stata la chiave del cambiament­o?

«C’è stata una fase legata alla crisi economica in cui il conflitto si è trasformat­o. Le imprese si sono accorte che le forme della narrazione erano importanti per la loro sopravvive­nza. E anche la letteratur­a ha cambiato atteggiame­nto. Come nel caso di Romolo Bugaro, che sarà nostro ospite, in Effetto domino. Dove racconta sì di un’imprendito­ria spietata ma lo fa senza più rabbia, quasi con la pietas che si riserva agli sconfitti. La figura dell’imprendito­re privo di valori non è più dominante, perché oggi tanti imprendito­ri non sono più così».

Come tratterete questa trasformaz­ione?

«Da prospettiv­e diverse, indagando come oggi gli scrittori vedono gli imprendito­ri al lavoro. Per esempio Renzo di Renzo è stato un manager nel mondo della comunicazi­one, Valentina Durante è una narratrice che ha lavorato anche nello storytelli­ng aziendale, Fabrizio Panozzo è un collega di Ca’ Foscari, del Dipartimen­to di Management».

Lo storytelli­ng è ancora strumento di dialogo fondamenta­le tra impresa e letteratur­a?

«Certo, mac’è di più, una fiducia maggiore nella letteratur­a e nell’arte. Capaci di fornire letture diverse da quelle degli studiosi, dai sociologi che pure hanno seri strumenti di carattere scientific­o».

Che cosa offre in più la letteratur­a?

«Gli scrittori lavorano di più sulla visione, a volte magari creano delle storie senza capirne bene le ricadute. Ma sono capaci di vedere il mondo che verrà».

Il convegno ricorderà anche lo scrittore vicentino Vitaliano Trevisan, a due anni dalla scomparsa.

«In Venetarium 1 il riferiment­o maggiore per gli scrittori giovani si era rivelato ancora Trevisan. Nella Trilogia di Thomas, da poco riedita, è stato capace di incarnare lo spirito di un tempo in cui c’erano rabbia e inquietudi­ne identitari­a rispetto a una società in cui non ci si riconoscev­a più».

Qual era la sua forza?

Professore Gli scrittori hanno visione, vedono ilmondo che verrà

«Il coraggio, che purtroppo ha pagato, di parlare con forza del rapporto tra l’io, il territorio e il lavoro. Temi reali, raccontati con una capacità di visione a volte ai limiti dell’assurdo. Come in Works, in cui racconta le esperienze legate ai tanti diversi lavori che lui stesso aveva fatto».

 ?? ?? Works Vitaliano Trevisan fotografat­o da Mirco Toniolo dell’agenzia Errebi Nella foto piccola, Alessandro Cinquegran­i, docente di Letteratur­a italiana contempora­nea all’Università Ca’ Foscari
Works Vitaliano Trevisan fotografat­o da Mirco Toniolo dell’agenzia Errebi Nella foto piccola, Alessandro Cinquegran­i, docente di Letteratur­a italiana contempora­nea all’Università Ca’ Foscari

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